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La Spagna è una terra fertile e ricettiva che si è sempre mostrata ben più che interessata alla musica pop. Capita quindi che, spulciando il sito internet PopMadrid.com, si incappi nel loro disco del 2005: “Rocket Summer” degli Afternoons. Giusto quindi parlarne. Non tanto per completismo, quanto per la pregevole fattura delle canzoni. Siamo davanti ad un power-pop che si propone come via di mezzo tra le distorsioni dei Posies (periodo “Frosting On The Beater”) e le melodie caramellose dei Wannadies (“Before & After”, jangle-guitarism + tastierine). Gli Afternoons sono inglesi e questo è il loro terzo disco. Dimostrano di conoscere la materia e, come tutti i gruppi del genere, ambiscono alla costruzione della perfetta canzone pop sulla scia delle loro influenze principale: Beatles, Kinks, Zombies e il buon vecchio Donovan. I ragazzi ci sanno fare ed è un peccato che lavori del genere non trovino una distribuzione italiana. Certo, non si può centrare subito l’obiettivo e un paio di brani sono – giustamente – un po’ fuori fuoco ed autoindulgenti (“Fading Fast” e “In Flames”). Ma le frizzanti melodie di “Rocket Summer”, “Baby You Know The Dial”, “You Are” e “Never Tell Anybody Anithing” si candidano a colonna sonora di quest’estate. Anche se siamo nel 2006.