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La londinese Resist (già React) si distingue ormai da alcuni anni per la qualità e la ricercatezza delle proprie compilation. Attiva sul fronte della drum’n’bass e della breakbeat (Fabio, Grooverider, Andy C / Drum&bassarena), sviluppa parallelamente progetti techno-house sempre di ispirazione prettamente underground. La serie “A Bugged Out” ne è un eccellente esempio, per la quale si sono messi ai piatti personaggi del calibro di Miss Kittin, Damian Lazarus e Ivan Smagghe (quest’ultimo quando ancora Resist era React).
“Destroy Minimal”, curata e mixata da J16, propone uno spaccato attuale di quella che è la scena della techno minimale. Ogni definizione, come spesso accade in questi casi, può sembrare riduttiva, limitata, e non capace di raccogliere al suo interno il senso più profondo di una serie di suoni e di stili. Ad ogni modo, attraverso l’ascolto dei due cd ci si trova proiettati in un universo sotterraneo e cupo, avvolti da vortici sonori, circondati da glitchismi vari, rapiti da strutture ritmiche minimali ma decisamente presenti.
Nella lista dei nomi possiamo trovare Alter Ego, Alex Under, Trentemøller, Villalobos (cd1), piuttosto che Lindstrøm, Dennis Ferrer, Booka Shade e Rekid (cd2). Il lavoro tecnico è notevole, la selezione scorre benissimo, la tensione non cala praticamente mai.
Come diceva qualcuno “per molti, ma non per tutti”, “Destroy Minimal” è ovviamente orientata al dance floor, ma può sicuramente funzionare anche in altri contesti, includendo in sé elementi della tradizione techno insieme con corpose suggestioni IDM. Una compilation che racchiude la forza più brutale di beats artificiali, grooves minimali e tensione cerebrale. Consigliata.