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Manco fosse una piccola Björk, con la sua particolare bulimia da pubblicazione, negli ultimi due anni Marco Parente ha testimoniato in molti modi il grosso salto fatto fare alla sua arte: due dischi gemelli, uno spettacolo basato su un immenso archivio di reading di scrittori dimenticati e, infine, un doppio DVD a testimoniare un periodo particolarmente creativo.
Dall’uscita di “Trasparente”, la musica di Marco Parente ha deviato verso una canzone libera da strutture, dalla creatività quasi dada e surrealista; inevitabilmente, un supporto come il CD, privo di immagini, ha indebolito i brani di “Neve Ridens” e di “Neve Ridens pt.2”, che trovano giustizia in questo DVD. Il primo dei due dischi contiene il tour de force fatto il 28 settembre 2005 in cinque punti diversi di Firenze, ed è anche l’episodio più velleitario, soprattutto quando trascura le canzoni; alla Libreria Feltrinelli, ad esempio, tutto ciò che Marco suona sono un microfono, percosso con le spazzole, e un libro, ricavando una base ritmica dallo sfogliare le pagine; si recupera, però, con la straordinaria esibizione della band tra i manichini, tra giochi di ombre e luci, con una meravigliosa resa di “Wake up”. Il primo DVD è interessante anche per gli extra, che raccolgono quattro video; quello di “Neve ridens” (in cui Marco si trasforma in uno spaventapasseri infuocato in mezzo alla neve) è l’unico conosciuto, mentre gli altri tre sono rarità: la tensione dei giovani centometristi in “Gente in costruzione”, le rifrazioni del nudo in “Colpo di specchio” e, soprattutto, i magnifici visuals di Giovanni Antignano su “Amore e governo”, qui trasformata in “Spinning landscapes”, sono imperdibili.
Il secondo DVD, invece, riprende un concerto alla Casa 139 di Milano ma, va da sé, non è un live qualunque: basandosi sull’archivio sonoro di Baobab, gli scrittori danno vita ai loro libri leggendoli, e le parole si fondono alle canzoni di Marco, accompagnato da Enrico Gabrielli (Mariposa, Afterhours) e da Massimo Fantoni. Tutto è molto grezzo, improvvisato ma non casuale, attento alla messa in scena più che alla pulizia formale: e così, mentre Marco indossa un copricapo che gli lascia scoperto i denti o una fascia di carta con un gigantesco occhio stampato, scorrono le sue canzoni più libere, tra cui una “Neve” per voce, chitarra e lamiera e un’inattesa, bellissima “Testa, dì cuore”.
Questo doppio DVD non scaccia l’idea che Marco Parente stia negando il suo talento pop per suonare “strano” a tutti i costi, ma le immagini danno un altro senso alla musica, qui, chiudendo il progetto “Neve ridens” e lasciando curiosi sulle prossime vie di fuga.