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Tutti ne parlano. Tutti lo stanno ascoltando. E’ “In Rainbows”, il nuovo e attesissimo album dei Radiohead, “uscito” ieri, 10 ottobre. Continua a far discutere per le epocali modalità di vendita ad “offerta libera”, ma inizia anche ad essere commentato musicalmente.
Uno dei primi riscontri della band stessa l’ha dato Jonny Greenwood in un colloquio con il blog Gothamist. Sul perché dare la possibilità alla gente di decidere quanto pagare, Greenwood ha risposto che “è interessante far fare alle persone una pausa per alcuni secondi e farle pensare quanto vale per loro la musica ora”, e chiedere “di confrontarla a qualsiasi altra cosa che nelle loro vite valutano o non valutano”.
Circa il lato musicale, Greenwood ha dichiarato che il processo di “making” dell’album è stato più vicino a quello utilizzato per “la prima roba di ‘Kid A’” piuttosto che a quello di “Hail To The Thief”, “basato maggiormente su esperimenti in studio, provando idee e spendendoci un bel po’ di tempo, come in ‘Kid A’ ed ‘Amnesiac’ appunto”.
Pare che tutte le canzoni siano state un lungo parto, perché “anche se le finivamo velocemente ci dedicavamo tanto tempo per decidere se erano buone abbastanza”. Solo “Reckoner” è stata più “immediata”.
Per ora grazie Greenwood delle precisazioni, torniamo a metterci le cuffie per ascoltarcelo bene, questo “In Rainbows”.
(Paolo Bardelli)