Share This Article
Inizia come finisce, il concerto di Bologna dei Subsonica. “Tutti i miei sbagli” suonata solo con chitarra elettrica e voce (anche se con tutti i cinque subsonici sul palco) prepara il clima live, “Tutti i miei sbagli” in completa versione strong infiocchetta alla fine la prestazione dei torinesi.
La partenza è strana perché lasciata alla luce dell’intero palazzetto: mentre di solito si fa di tutto per creare un’attesa, i Subsonica si fanno vedere subito in faccia come a dire “Siamo sempre noi e vogliamo vedere chi c’è stasera”. E’ noto che i Subsonici riescano ad avere – anche attraverso queste piccole cose (da notare anche il prezzo dei biglietti che hanno fissato, 18 €, più che abbordabile) – un rapporto diretto con il proprio pubblico in un modo più sincero e onesto rispetto ad altri artisti.
Anche il palco è diverso: lasciato il cubo del “Terrestre Tour”, dove Samuel si arrampicava come un novello free-clymber, il palco non sfrutta – come di solito si fa – la profondità ma mette piuttosto i cinque in fila sulla stessa linea. Da sinistra a destra: Boosta, Max, Samuel, Bass Vicio, Ninja. E questo forse un po’ ingabbia soprattutto Samuel, che infatti dopo “Colpo di pistola” precisa: “Non sono abituato a stare in questa posizione!”. Ma la scenografia è comunque incredibilmente suggestiva: due pannelli orizzontali dietro fatti di led sono davvero quello che ci vuole per sottolineare i cambi dei bit delle loro canzoni.
Il live, va detto subito, è stato fragoroso, potente, come ben sa chi conosce il combo. Ha scoperto solo i Subsonici leggermente arrugginiti in alcuni tratti, forse perché era la seconda data o forse perché erano due anni che non si smaniavano davanti al pubblico. Ma è stata poca cosa. Di certo Samuel è apparso un po’ stanco (leggasi: saltava meno del solito) fino quasi alla fine, dove si è ripreso con dei bei balzi in “Perfezione”. Ne avranno comunque di tempo per tornare a quella perfezione: in un passaggio Samuel ha ringraziato i tecnici del suono, “che ci dovranno sopportare per i prossimi due anni”. Due anni di tour?
La scaletta farà felici tutti i fans: solo meno di metà del nuovo “L’eclissi” (“Veleno”, “La Glaciazione”, “Ali scure”, “Canenero” che non piace all’audience e una splendida, davvero suggestiva, “L’ultima risposta”) e quasi tutti i brani di “Microchip Emozionale” e “Amorematico”. Ottima scelta. E’ sembrato quasi un live omaggio ai due loro album più belli. Rinnegata la svolta terrestre: solo “Ratto” e “Incantevole”.
Appunti: “Nuvole rapide” quasi commovente con più colpi di cassa a creare un maggiore crescendo / “Aurora Sogna” la più carica, sembra che i Chemical Brothers abbiano anticipato la loro venuta al Palamalaguti di 3 giorni / “L’errore” con delle scariche elettriche sugli schermi / “Lasciati” e le coppie si baciano / “Preso blu” e salta fuori il dub / “Nuova Ossessione” fa venire giù il palazzetto. 2 ore e 10 minuti, 2 pause.
Ora, infine, una cosa che non c’entra niente col concerto, ma che è talmente divertente che bisogna citare: la parodia, fatta a tempo di record, del video de “La Glaciazione”. E’ diventata “La Manutenzione”, opera dei Fratelli Sberlicchio e messa – obviously – su YouTube. Il freddo cantato dai Subsonica è dovuto ai “gelidi sifoni” perché “’sta caldaia esploderà!”. Anche i Subsonica, che sono persone ironiche, si saranno fatti più di quattro risate.
(Paolo Bardelli)