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Dirette e viscerali come le band americane a cui si ispirano maggiormente, le veneziane Love In Elevator tornano con un nuovo disco e cambi di line up dal precedente nonché primo “Sue Me”, anno 2005. Del trio originario restano quindi in pianta stabile Anna Carazzai (voce e chitarra) e Michela Modesto (basso), motivo per cui questo nuovo lavoro vede la partecipazione di due affermati musicisti nel giro indipendente italiano quali Giulio Favero (al mixaggio) e Franz Valente del Teatro degli Orrori. Collaborazione che si sente ed arricchisce notevolmente lo spessore sonoro del disco, con la batteria di Valente a macinare colpo su colpo senza sosta.
Riff acidi e ritmiche distorte sono l’ingrediente principale di un lavoro che non spicca per particolare originalità ma sa regalare svariati momenti estremamente godibili, facendo dell’energia e dell’ottima capacità di sintesi due punti saldi del progetto LiE. Accanto a momenti tirati come “Autodamned”, la title track “Repulsion” e “Araminta”, il duo trova il mondo per piazzare un episodio all’apparenza più rilassato quale “2:20”, inizio con il piano prima di virare verso un noise secco e sporco. Una sana dose di urla qua e là sanciscono infine un’attitudine sincera e ‘bollente’, palpabile lungo i ventisette minuti che fanno di “Re Pulsion” un lavoro senza dubbio da apprezzare. Con l’augurio che, sul palco, non si perda la carica nè quelle vibrazioni così ben impresse su disco.