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Il fatto accertato è che i Port-Royal rappresentano una delle migliori espressioni dell’attuale suono elettronico italiano. Si inseriscono perfettamente nel panorama europeo evocando le più consolidate realtà del magma post post-techno. Queste considerazioni non traggono spunto solamente dall’attuale “Flared Up” e da “Flares” (Resonat, 2005), seme dal quale l’ultimo lavoro prende vita. Infatti, se consideriamo anche il recente “Afraid to Dance” (Resonant, 2007), risulta evidente il valore complessivo dei Port-Royal, situato in una trasversalità capace di comprendere episodi degni dei Boards of Canada e, contemporaneamente, di esplorare territori dance con piglio intelligente e non scontato come in “Deca-dance”, vero e proprio gioiello techno da prime luci del giorno.
E’ quindi naturale che per il collettivo genovese sia giunto il momento della rivisitazione da parte di altri artisti con questo “Flared Up” che raccoglie i remix di brani compresi in “Flares”. Sui pezzi mettono le mani personaggi noti nel giro ambient-elettronico come F.S. Blumm, Manual, Urlich Schauss e altri.
Il risultato è un diluvio di battute rilassate e atmosfere rarefatte che trova il naturale punto d’incontro in quel suono situato tra Robert Lippok, i Rechenzentrum, qualche influenza ambient dei ’90 (Global Communication su tutti) e un’attitudine profondamente post-rock (la lista dei riferimenti potrebbe essere, ovviamente, molto più lunga).
“Flared Up” è nel complesso lieve, rassicurante, sereno e introspettivo. Vive di ordinati rumorismi (“Jeka – Judith Juillerat Remix”), poderose costruzioni ritmiche (“Karola Bloch – Manual Remix”), tiepidi fraseggi post-rock (“Flares pt. 2 – D_rradio Remix”), apprezzabilissime composizioni elettroniche (“Karola Bloch – Dialect Remix”, “Spetsnaz – Skyphone Remix”). E’ un lavoro che trova la propria bellezza nell’equilibrio tra suoni elettronici e acustici generando una commistione che lo rende caldo e vivo.
Assolutamente desiderabile sia per chi ama l’etichettabile come post-rock che per i cultori dei suoni elettronici.
Ottimo, in attesa del prossimo album dei Port-Royal.
post rock / ambient
voto: 8/10