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E’ vero che il revival soul è la moda del momento, che sono tutti pazzi per Amy e tutti inseguono il Topo Pericoloso, che l’euforia istantanea e l’isteria subitanea non sono mai foriere della pacatezza che è sempre d’uopo per andare a scavare a fondo delle cose, però – diciamolo – “The Odd Couple” dei Gnarls Barkley è una figata.
C’è qualcosa in più infatti oltre all’ovvietà di aggiornare il suono soul e dare al funk una connotazione meno per eletti, lo sente proprio chi, dal soul, se n’è tenuto volutamente molto alla larga perché si tratta di entrare in una congrega di presunti prescelti della musica dell’anima, come se invece gli altri generi fossero fatti coi piedi. Come se non fosse vero che c’è musica fatta col cuore e altra no, indipendentemente dal genere, e scusate la banalità.
In “The Odd Couple” gli strani gemelli Cee-Lo e Danger Mouse, dei De Vito-Schwarzenegger delle note, si scrollano di dosso velleità da pubblicità e non sfornano nuove “Crazy” (il singolo “Run (I’m a Natural Disaster)” è a guardar bene la canzone più debole del cd…) puntando piuttosto su giochi in minore (“Going On”), moderne preghiere d’amore (“Blind Mary”), deviazioni quasi vicine a Bristol (“Would Be A Killer”, “Open Book”). A tratti sovviene la leggerezza del northern-soul ma è modernizzata, quindi diremmo “modern soul” se non fosse che quel termine ha già il suo collocamento: insomma mettete insieme le vecchie radici di Atlanta con le nuove prospettive di New York, le città di provenienza dei due, e forse verrà in mente a voi la definizione giusta.
“The Odd Couple” scruta il mondo con vitalità ma con uno sguardo obliquamente punteggiato di malinconia: anche quando ci sono dei “pa pa pa pa pa pa” che dovrebbero suonare solo come dei “la la la” sbarazzini emergono invece, disorientanti, profondità di morrisoniana memoria (il secondo accordo del giro della strofa di “Surprise”).
Ma questo è il soul, baby, potrebbe far notare qualcuno. No, è il soul fatto col cuore, lo correggeremmo noi.