Share This Article
E’ dedicato al concetto di viaggio, interiore e non solo, il disco d’esordio degli Idramante.
Il lavoro si compone di dieci canzoni pop di puro stampo melodico, con arrangiamenti che a sprazzi regalano riletture in chiave rock ed alternano venature lievemente psichedeliche.
Tutte le canzoni sono scritte e cantate in italiano dalla giovane Anna Luppi, che dimostra di possedere una voce ruvida e particolare, anche se non sempre le sue doti vocali risultano perfettamente messe a fuoco.
Il lavoro nel suo complesso è discretamente godibile e presenta una certa varietà musicale: si passa infatti da dolci ballate costruite su ricordi dal retrogusto amaro come la parigina “Tgv” a malinconici sussurri che galleggiano sugli arpeggi acustici di “Perché non posso avere niente”. Non mancano gli episodi più marcatamente rock, come il potente sfogo di “Gridami” e situazioni in cui al pop melodico vengono affiancate destrutturazioni sonore meno orecchiabili ma al tempo stesso godibili, come l’alienante “Nascono Soli”.
Da segnalare l’affascinante “Nel mio viaggio”, canzone che parte soffusa con atmosfere eteree per poi dilatarsi lievemente ed alzare il ritmo grazie ad una chitarra dai connotati vagamente knopfleriani.
Gli Idramante dimostrano di saper costruire con una certa disinvoltura canzoni dichiaratamente melodiche, però mancano di quella personalità utile a far risaltare il loro sound, requisito necessario per poter emergere tra le altre proposte musicali che si agitano nel calderone del pop melodico italiano.
In un contesto musicale come quello attuale per potersi distinguere è necessario dotarsi di una certa originalità, caratteristica che per ora non appartiene agli Idramante, ma che se acquisita potrebbe portare ad una futura ed imprevista svolta.