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Si è capito. L’indie-pop in Svezia è un’istituzione. Lo trovi nei pub. Lo trovi nelle radio dello shop pakistano. Lo trovi da Burger King e dall’equivalente svedese MAX. Lo trovi da H&M che qui pare avere una propria setlist. Lo trovi nelle serate più elettroniche sottoforma di remix o ballad conclusiva. Lo trovi nei supermercati. Non lo trovi su MTV perché segue la programmazione americana. Più semplicemente non esistono confini tra pop e indie-pop. Anche perché parlare di mainstream in una nazione di 8 milioni di abitanti lascia il tempo che trova.
Ciò che fa ridere non poco è la conquista delle palestre. Da intendersi non tanto come quei discutibili luoghi di disaggregazione che l’indie si guarda bene dal frequentare per non scolpire troppo il fisico. Ma per la comparsa di vere e proprie indie-gym. A Stoccolma come a Goteborg nella bella stagione ci si dà al fitness all’aperto – che vuol dire il resto dei 10 mesi al chiuso – mentre passano in rassegna i video dei fenomeni dell’indie-pop nazionale. Dietro a istruttori che ci piace immaginare con frangetta e skinny jeans e a istruttrici altrettanto slanciate ma conciate come le Those Dancing Days (Ikea pop 4).
Tutti schierati nell’impresa di darsi la carica con gli stralunati Suburban Kids With Biblical Names (myspace), glorioso duo da Haninge, nei pressi della capitale, che aveva ipnotizzato tutti con l’accattivante sarcasmo dolceamaro alla Bugo di “#3” di tre anni fa. Sbronzissime melodie acustiche, inserti elettronici, ritornelli stonati ma motivetti che entrano in testa. Twee-pop come scelta di vita, nulla di serio.
Suburban Kids With Biblical Names – Rent A Wreck
[15 minuti di cyclette]
Pensate poi a un sottofondo di José González (myspace), svedese doc nonostante le chiare origini latine, nella fattispecie argentine. Il Nick Drake di Goteborg famoso per le sue splendide cover di "Heartbeats" dei connazionali The Knife (youtube), di "Love Will Tear Us Apart" dei Joy Division (youtube) e soprattutto la più famosa e celebrata riedizione folk di "Teardrop" (youtube) dei Massive Attack, ha comunque due dischi all’attivo e una collaborazione di lusso con gli Zero 7 in “Garden”. Voce e atmosfere dolenti, malinconia a palate, buona vena da songwriter notturno. Non solo cover, dunque. Si pensi a “Crosses” di cui di seguito, che ha per la cronaca un inevitabile remix (youtube) del guru della trance-techno olandese Tiësto.
José González – Crosses
[10 minuti di tapis roulant, velocità media]
O al vellutato intimismo di Promise And The Monster (myspace), al secolo Billie Lindhal. 19enne prodigio, polistrumentista (voce, chitarra, violoncello, glockenspiel, flauto, tastiere) all’esordio quest’anno con il promettente “Transparent Knives”. Gelidi bozzetti folk impregnati di venature dark alla Nico e atmosfere fatali da novella Joanna Newsom. Non a caso viene fuori dall’Imperial, la stessa etichetta di González che l’ha portata in giro come supporto.
Promise And The Monster – Sheets
[15 minuti di step]
Perché no, potrebbe benissimo sbucare fuori anche Frida Hyvönen (myspace) , originaria del profondo nord, distretto di Umea, per intenderci 400 km a sud del Circolo Polare Artico, tornata alla ribalta con “Silence Is Wild”, lanciato dall’avvolgente singolo “Dirty Dancing” (youtube). Le sue eleganti ballad dal fascino retrò scritte per piano e voce, senza espedienti che arricchiscano il suono di altre componenti, qui sono dei classici. Puro talento vocale e compositivo per l’indiscussa ninfa del nuovo cantautorato svedese. Dopo esser rimasto colpito dal suggestivo esordio “Until Death Comes” da cui il video, il suo equivalente maschile, in quanto a talento e importanza, aveva deciso di portarla con sé in tour.
Frida Hyvönen – I Drive My Friend
[5 min di Stretching, Piegamenti]
E stiamo parlando ovviamente di Jens Lekman (myspace), il big new name di Goteborg, che al secondo tentativo, meno di dodici mesi, fa aveva dato alle stampe uno dei lavori più interessanti del 2007, “Night Falls Over Kortedala”. Il punto è un altro. Sarebbero veramente dei posti migliori le palestre con i sottofondi del raffinato neo-dandy scandinavo che con successo ha rielaborato la sintesi alla Magnetic Fields del miglior songwriting degli ultimi decenni? O diventerebbero altro se ci si dovesse lasciar rapire dal fascino teatrale una “You Are The Light” dal debutto di “When I Said I Wanted To Be Your Dog” (youtube)? O ancora dall’eleganza della più recente “Sipping On The Sweet Nectar”?
Jens Lekman – Sipping On The Sweet Nectar
[Seduta defatigante]
(Piero Merola)
Le puntate precedenti
IKEA-POP vol.1
IKEA-POP vol.2
IKEA-POP vol.3
IKEA-POP vol.4