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Il lounge è morto, lunga vita al lounge. Che poi i Thievery Corporation non sono nemmeno sussumibili in quello stretto anfratto, hanno sempre avuto una vocazione più free legata al dub come al pop, al jazz come – appunto – alla chill-out. Liberi all’interno del loro suono.
Anche questo “Radio Retaliation” conferma la formula, li mantiene a livello con loro stessi, in linea con la loro direzione e le aspettative degli ascoltatori. Suoni curati ma con un allontanamento forse inconsapevole alle atmosfere più puramente da salotto (come invece emergevano in “Versions”, ultimo loro lavoro, di remix peraltro) per privilegiare un atteggiamento – verrebbe da dire – quasi barricadero alla Clash. Sarà la copertina zapatista, sarà il dub prepotente di pezzi come “Sound The Alarm” o “The Shining Path”, sarà la nostalgia per Strummer e soci, fatto sta che i Thievery fanno viaggiare con la mente e alle volte dalle parti di “Sandinista!”.
E’ proprio il “viaggio” la parola chiave: perché quando mischi così tante influenze, anche etniche come in “(The Forgotten People)”, è la band che ti prende per mano verso altri lidi, mentali perché si tratta pur sempre di musica da ascolto slow & relaxed ma anche fisici perché le culture si mischiano come in una piazza italiana dove il mercato sia invaso da bancarelle di indiani, magrebini ed africani. Non mancano canzoni con vero e proprio marchio di fabbrica Thievery Corporation come “The Numbers Game” oppure delicate pop-songs alla Morcheeba, e intendiamo “La Femme Parallel” (il titolo è un po’ Air, nevvero?) o la splendida “Sweet Tides” (questa al sottoscritto fa venire in mente invece gli Ustmamò…), insomma non ci si fa mancare niente a casa di Rob Garza ed Eric Hilton.
Ma dov’è poi la loro casa? Da “Radio Retaliation” non si capisce, i due si spostano, girano: in una parola, viaggiano. Insomma, è come ascoltare Isoradio stravaccati comodi sul proprio divano.