Share This Article
Quale nesso tra Patrick Wolf e la famosa teoria sullo stato di natura degli uomini riadattata da Thomas Hobbes a partire dall’homo homini lupus di Plauto?
Il gioco di parole in realtà serve solo a sdrammatizzare la vergognosa aggressione omofobica subita dal giovane talento inglese durante il live di Madonna alla Wembley Arena di Londra dello scorso settembre. Come ha rivelato recentemente in un’intervista al blog EQ, il venticinquenne sarebbe stato picchiato e buttato fuori dalla sicurezza per aver baciato appassionatamente il suo partner in mezzo al pubblico.
“Dopo tre canzoni, io e il mio uomo ci stavamo baciando – racconta Wolf – e c’erano molte coppie conservatrici che hanno cominciato a lamentarsi. Probabilmente non sopportavano la mia maglia con cappuccio patinata e i miei pantaloncini. Quindi sono arrivati i buttafuori e ci hanno detto di smetterla descrivendo il concerto come un evento per famiglie”. Il buttafuori poi, sempre secondo la testimonianza, avrebbe minacciosamente precisato: “Possiamo farlo nella maniera facile o in quella violenta”. Dopo il logico rifiuto indispettito dei due, gli stessi sarebbero stati così trascinati fuori, ammanettati e picchiati con violenza anche durante l’intervento della polizia. Spesso succedono problemi con i buttafuori – ha concluso la new sensation del songwriting britannico – ma qui siamo andati oltre: sette di loro erano su di noi e ognuno voleva metterci del suo. La mia faccia era ricoperta di sangue. Son stato per delle settimane a letto sotto antidolorifici”.
Da qui la decisione del boicottaggio: “Non ascolterò più canzoni di Madonna che non è neanche male come cosa, perché avrei più tempo per musica migliore”.
La notizia del pestaggio ha destato lo stesso clamore dell’inaspettato outing del polistrumentista che pochi mesi fa aveva annunciato la fine prematura della sua carriera per dedicarsi alla ragazza Ingrid e a un futuro tra figli, vita rurale e la scrittura di fiabe per bambini. Personaggio non nuovo a dichiarazioni contraddittorie, come dimostra l’annuncio altrettanto a sorpresa del quarto album, in uscita in primavera. “Battle” sarà un doppio autoprodotto, o meglio finanziato dai fan con la collaborazione di Bandstocks, sito che cura questo tipo di iniziative in cui i fan-azionisti possono ordinare uno stock di album e ottenere una percentuale sulla vendita delle copie. Annunciato anche un lungo tour che partirà dall’Inghilterra in cui saranno presentati i nuovi brani già fatti assaggiare al pubblico nelle ultime apparizioni live. Patrick lo descrive come un lavoro punk-noise seguito a una lunga depressione. Giudicate pure voi da questo medley di estratti registrati in vari concerti.
Tutto ciò a soli due anni da “The Magic Position” l’interessante seguito di uno dei dischi più belli del decennio, “Wind In The Wires”, la cui titletrack con video annesso è dedicata con affetto alla security della Wembley Arena.
(Piero Merola)