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Nostalgia degli Arcade Fire? Crisi d’astinenza? La grande influenza di “Funeral” e “Neon Bible” si misura anche in termini di nascita di gruppi che agli Arcade Fire guardano, e molto. Come questi Fanfarlo. Sestetto di Londra con cantante svedese (Simon Balthazar), i Fanfarlo usano le orchestrazioni di strumenti classici come violino, mandolino e tromba per dare spazialità ai pezzi, sontuosi ed enfatici.
A tratti danno l’idea di lanciarsi in cavalcate simili ai Clap Your Hands Say Yeah!, mentre in altri passaggi emergono i Talking Heads (poteva non essere?), ma è la band di Win Butler che rimane il riferimento più preciso. Riferimento??! Si potrebbe quasi dire che hanno fatto Control+C agli Arcade Fire.
Fanfarlo, “Harold T. Wilkins"
Non ce l’abbiamo coi Fanfarlo, il mondo è fatto di gruppi derivativi. Del resto anche quando uscirono gli Editors (vedi recensione di "The Back Room") li additammo come ciclostili degli Interpol, pur rilevando però che avevano dei numeri indubbi. Per cui… chi lo sa se questi Fanfarlo si ritaglieranno uno spazio?
MP3: Fanfarlo – “Luna”
Il ciclostile… ehm… l’album di debutto dei Fanfarlo si intitola "Reservoir" (2009) ed è stato registrato ad Ottobre e Novembre 2008 ai Tarquin Studios nel Connecticut, con produzione affidata a Peter Katis (The National, Interpol).
Chiusa filosofica affidata alla mia prof. di ragioneria: "L’importante non è non copiare, è non farsi beccare a farlo". Fanfarlo, per ora si fa presto a sgamarvi.
(Paolo Bardelli)