Share This Article
Ci vuole tanto tempo per conquistarsi la fiducia, ma basta un attimo per perderla. Una frase sentita tante volte. Valida anche nella musica, nel qual caso vuol dire che un passo falso può far mettere una “x” sopra la casella mentale della band che ti ha deluso che – esca quel che esca – per te ha cessato di esistere.
Mi era successo coi Prodigy. Basta, non c’erano più, non suonavano più, non incidevano più. Almeno per me. Poi un giorno mi imbatto nella recensione del Boselli qui su Kalporz di “Invaders Must Die”: superlativi, esaltazione, coinvolgimento. Il Boselli non è uno che parla a sproposito, anzi, quando dice qualcosa lo dice giusto. Per cui do a quell’album una possibilità, vediamo.
E devo dire: grandioso. Bello. Carico. Non è facile pestare così, essere tamarri fuori e uomini di gusto dentro senza calcolo alcuno, così, con nonchalance.
Ma ancor più suggestivo è il video che accompagna “Warrior’s Dance”, il secondo singolo del disco. Un vero e proprio party infuocato e distruttivo: in alcune scene di ballo sembra di vedere gli scheletri del video di “Hey Boy Hey Girl” che si esaltano in discoteca. Un’idea scritta dallo stesso Liam Howlett assieme al dj Jeff Mills e a Bridgett Grace e Anthony Srock: la giusta immolazione per dei pacchetti di sigarette.
Il cantato mi riporta alle discoteche dei primi Anni Novanta, che purtroppo – ammetto – ho frequentato bevendo troppa vodka al melone, come direbbe un mio amico. Infatti è campionato da “Take Me Away” di Final Cut with True Faith, pezzo del 1991.
Ascoltati adesso alcuni di quei brani di Eurodisco degli Anni ’90 sono davvero tremendi. Ma li ballavamo lo stesso, e anche belli contenti!
(Paolo Bardelli)