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Caschetti del mondo, unitevi. Una volta si diceva anche pettinata “a scodella”, ma guai a dirlo alle Ipso Facto, anche perché – diciamolo – scodella o no le quattro londinesi sono comunque gnocche con quella acconciatura (o forse anche con un altra?…). Segnalate da un kalporziano attento conoscitore della scena british, il Giordani, le Ipso Facto hanno il mese scorso fatto un po’ di date nell’italico stivale, proponendosi dunque anche qui da noi dopo le copertine conquistate su NME, Indipendent, Vogue e Artrocker.
Non hanno ancora l’album completo, sono semplicemente uscite con un paio di singoli ("Harmonies", “Six And Three Quarters”) come si fa in questi casi, e poi si stanno facendo conoscere nei modi tradizionali, come l’aprire i concerti dei The Last Shadow Puppets.
Oppure attraverso il passaparola che fa arrivare segnalazioni come la qui presente, per esempio.
In effetti meritano: non è solo l’aspetto glamour a colpire, anzi quello ormai ci stanca un pochino e soprattutto ci puzza spesso chi spinge sul lato scuro, quasi goth, che va tanto di moda adesso nell’era di “Twilight”. Preferiamo concentraci sulla sostanza: “Six And Three Quarters” viaggia sul piano dei Siouxsie and the Banshees, come se Patti Smith avesse assoldato un tastierista venuto su a troppi Anni Ottanta.
Anzi, ci è venuta in mente anche un’altra somiglianza, tra l’altro di una band tutta al femminile: le Organ. Chi se le ricorda? Speriamo non facciano la stessa fine.
(Paolo Bardelli)