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“Ipercampionamento”. Il Folegati mi dice che si potrebbe chiamare così il fatto che oggi tutto viene iper-frullato nel calderone mediatico dei miliardi di stimoli che riceviamo, che di solito qualcuno rielabora per noi ma che a volte noi stessi processiamo. I risultati ci vengono ributtati in faccia, geneticamente modificati, leggermente diversi ma sempre costantemente più o meno direzionati dai medesimi strumenti.
Cosa sto dicendo esattamente non lo so nemmeno io, quello che è certo è che quando è uscito “Junior” (recensione), l’ultimo album dei Röyksopp qualcuno aveva postato su YouTube un video apparentemente “casalingo” di “The Girl And The Robot” che riprendeva tra gli altri alcuni frammenti di “Corto Circuito”, film del 1986 in cui appunto un robot si innamora di una ragazza umana. Risultato? Per me splendido. Le immagini funzionavano eccome e sembrava veramente di stare a guardare il video ufficiale, ben sapendo che non lo era.
Poi succede che i Röyksopp realizzano davvero un official video di quel brano, e che – nonostante le inevitabili diversità – finisce che l’idea è la stessa. Quel video in realtà è come se lo avessi già visto, prima.
Il facciotto di Robyn è carino, il suo ciuffo – ecco – molto meno accettabile, i colori vividi ma in generale finisco a dirmi una cosa stranissima: che preferisco il primo con Johnny 5 che volteggia guardando John Travolta ne “La Febbre del Sabato Sera”, preferisco l’unofficial, il video artigiano.
Morte delle produzioni artistiche degli artisti titolati a favore, democraticamente, dei fruitori? Forse no. In realtà mushroomsmoke, utente che ha caricato il primo video l’11 marzo è il Röyksopp Channel su YouTube.
Fregati.
(Paolo Bardelli)
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