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Una cosa è certa: una cover band dei Cranberries suona meglio dei Cranberries. Non è una gran scoperta, in effetti, basta ascoltarsi un qualsiasi loro disco o aver visto un loro concerto in passato, il che al sottoscritto era già capitato (a Lucca nell’estate 2000), per capirlo. Per cui sgombrato il campo dalle motivazioni tecniche e genericamente spettacolari per appropinquarsi ad un concerto degli irlandesi si comprende subito del perché il Milanoforum fosse pieno in quasi ogni ordine di posti per l’unica data italiana della tournée della band di Dolores O’Riordan: l’elemento nostalgia. O meglio, l’effetto speciale della solita reunion che evidentemente attecchisce ancora nel pubblico come a dire: “O ora o mai più”, cogli l’attimo. Mah.
Noi comunque l’attimo l’abbiamo colto e ce li siamo rivisti, i Cranberries, ma non è che ci saremmo poi persi un granché se avessimo saltato. Un live iniziato in sordina con Dolores un po’ stenchina fino a che si è tolta una giacchetta che evidentemente la ingessava nel muoversi e nel sentire il concerto, il chitarrista Noel Hogan in versione zappatore (beh, sa fare più o meno solo quello con la chitarra…) e il bassista Mike Hogan in tipica camicia a quadretti Anni Novanta che sembrava non si fosse mai più cambiato da allora. Uno su tutti: il batterista Fergal Lawler, una vera certezza di solidità ritmica, energetico e muscolare come già si era dimostrato nel live al Summer Festival 2000.
Il concerto inizia con “Analyse” per snodarsi in buone versioni di “Dreaming My Dreams”, “When You’re Gone” (dedicata da Dolores ai nonni), “Just My Imagination” e “Time Is Ticking Out” che rendono soddisfatto il pubblico nostalgico presente (esemplificativi un paio di discorsi carpiti, entrambi di soggetti fan dei Cranberries che però “era 10 anni che non ritiravano fuori un loro disco”…). Una soddisfazione derivata pertanto dalla voglia di rivivere certe emozioni passate e, bisogna dirlo, dalla bellezza di scrittura di certe canzoni (“Linger”, “Free To Decide”). Da metà in avanti il concerto scorre via bene proprio per via della qualità alta dei classici della band di Limerick, che viene solo inficiata da una serie di bis non all’altezza (chiusura con “Dreams”).
Il pezzo più bello dal vivo rimane lo stesso del 2000: senza ombra di dubbio, “I Can’t Be With You”, una ballata veloce dall’ambientazione dolce/malinconica che la fa essere una vera gemma (anche se il batterista scazza un po’ l’attacco per eccesso di foga…). Di qualità, comunque, anche l’interpretazione vocale della O’Riordan in tutta la serata, ineccepibile e senza sbavature anche se senza passaggi epocali.
Insomma un concerto giusto per ascoltarsi delle canzoni, non un gruppo: la prossima volta, perciò, anche una cover band dei Cranberries andrà benissimo.
(Paolo Bardelli)
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Descrizione | The Cranberries live in Barcelona 2010-03-13 |
Data | 13 marzo 2010, 23:07 |
Fonte | The Cranberries en BarcelonaUploaded by Amarvudol |
Autore | Alterna2 http://www.alterna2.com |