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Chi scrive ha un’ammirazione smisurata per Sara Piolanti: è quasi illimitata la flessibile potenza della sua voce, e di ciò ce se n’era accorti fin dai tempi dei Caravane De Ville. Poi la si era un po’ persa per strada, e forse si era un po’ smarrita pure lei.
Ora torna con il progetto New Cherry che appare, fin dal primo pezzo “Coca Magnum”, di una convinzione invidiabile. C’è sempre bisogno di chi ha talento, e quando chi ce l’ha lo dimostra con determinazione ottiene il risultato di riaffermarlo e rafforzarlo per la facilità con cui lo esibisce. Siamo dalle parti di un rock italiano veloce e sanguigno, Anni Novanta style, essenziale e che va subito al sodo: niente di innovativo – sia beninteso – ma ci siamo abituati a cercare il gusto oltre l’originalità. Cioè: dalla parte dei “buoni” ci mettiamo anche le robe belle ma non originali, e dietro la lavagna invece le cose innovative ma brutte.
Per questo si promuove una canzone come “Matematica”, che parte come una ballad per poi esplodere in quella frase “non morirò mai!” sofferta come un’invocazione di aiuto (altro che certezza!). E’ la pancia che ci fa piacere questo pezzo perché ci arriva alle viscere, ce le contorce dietro quell’apparenza di affermazioni senz’appello (“non voglio prendere forma”, “le cose che farei sono infinite”) che – grattando grattando – appaiono più dei dubbi che delle sicurezze.
E se meno interessante è lo stoner di “Sintesi Erotica” (vengono in mente i bolognesi Alix…), “Et Juliette” ritorna ad mischiare andamenti roots-blues al rock peso (con un ottimo apporto del batterista Ulisse Tramalloni, ex Slugs e ora anche con La Grande Orquestra De La Muerte).
La chiusura de “Le Forme Di Pedro” (che è praticamente un ep, 5 pezzi per 23 minuti e 14 secondi) è affidata infine alla lisergica “Cera”, dove ci viene spontaneo annotare uno strano avvicinamento di Sara Piolanti a Cristina Donà.
I lavori in corso dei New Cherry sono interessanti, se non altro ci danno la possibilità di riascoltarci una Piolanti in grande spolvero (oltre alla voce va detto che i brani sono quasi tutti scritti da Sara) che era un peccato avere recluso in un angolo della nostra memoria musicale. Si aspetta un “to be continued” alla veloce per non ridimenticarci di quanto è brava.