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Ultimamente mi è capitato di passare qualche giorno nella casetta “della nonna”, quella in cui si trascorrono le estati da piccoli. Rientrandovi ho lanciato Winamp, e mi sono fermato: invece di “The Suburbs”, i cui mp3 dovrebbero essere già rovinati se fossero dei dischi a causa degli ininterrotti e ripetuti ascolti, ho rimesso su alcune cose che ascoltavo proprio allora. Chi lo sa se le pareti sono impregnate di quelle note, mi sono chiesto.
Tra le canzoni di quegli anni c’era anche “Africa” dei Toto, un pezzo che mi ha sempre trasmesso una assoluta pace. Al contrario di altri brani di “Toto IV” (1982) come “Make Believe” o “Waiting For Your Love”, “Africa” andava via pari nonostante tutte le percussioni o forse proprio grazie alle percussioni. La mia interpretazione è che sia il suono morbido del synth ad infondere quella sensazione di abbandono.
Ora, anno di grazia 2010, i Golden Ages (myspace) da Philaldelphia la rifanno, “Africa”.
MP3: Golden Ages – “Africa” (Toto cover)
Il risultato è da classificare nella sezione “Cover-Non-Riuscite”: distorcendo dove al tempo il suono era pulito i Golden Ages vorrebbero trovare un’altra chiave di lettura della canzone ma non si accorgono che – siccome non hanno cambiato il tempo – l’unica soluzione di arrangiamento è e rimane quella della soavità perseguita dai Toto. Qui c’è un po’ di dreamy, ma fatto male, piuttosto male.
Alla casetta di mia nonna non gliela farò ascoltare, questa versione.
(Paolo Bardelli)
18 agosto 2010