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C’è un momento che, più di tutti, rende prezioso “Dissolution”, il live che Paolo Benvegnù ha registrato, con tanto di archi e fiati, lo scorso dicembre al Circolo degli Artisti di Roma. E’ un momento in cui una canzone con cui Paolo lotta da anni prende finalmente la sua forma perfettamente compiuta. “Suggestionabili” è un proiettile nervoso, gli archi secchi a dettare l’andatura, quelle poche note di pianoforte aggrappate al vuoto, la voce scomposta, il coraggio della propria fragilità. Sono minuti davvero irripetibili, una tempesta emotiva al termine della quale Benvegnù grida un “grazie” fuori dal microfono, sputato dalle viscere. Finalmente ce l’ha fatta: una delle sue canzoni più importanti ha finalmente trovato la sua forma.
Tanto basterebbe a fare di “Dissolution” un disco irrinunciabile, e invece c’è molto altro: ci sono fotografie spietate del nostro modo di vivere così pieno di autocommiserazione e privo di coraggio (“Io e il mio amore”), sguardi poetici sulla potenza del desiderio (“La schiena”, di una bellezza rabbiosa e raggelante), una cover perfetta di Leonard Cohen (“Who by fire”), divagazioni jazzate (la coda de “La peste”) e ritorni all’elettricità, perfino un po’ scomposta, che riportano indietro agli anni degli Scisma.
Quella che Paolo Benvegnù propone in “Dissolution” è una storia in diversi capitoli della sua arte di cantautore: resta fedele a come ha composto le canzoni più complesse de “Le labbra”, dona arrangiamenti più leggeri e sereni alle meraviglie di “Piccoli fragilissimi film”, rovescia completamente gli arrangiamenti dei brani degli Scisma, proprio come faceva all’epoca, arrivando a scomporre “Troppo poco intelligente” in una febbre funk.
“Dissolution” non aggiunge molto a ciò che sapevamo già: non sono in molti a saper scrivere canzoni così. La nostra speranza è che questa non sia la chiusura di un percorso: la prima fase della storia degli Scisma finì, al loro apice, con un bellissimo live a Radio 2; lo stesso Benvegnù, poi, all’inizio della sua carriera solista, parlava di una “trilogia del tessuto” inaugurata da “Piccoli fragilissimi film” e consolidata da “Le labbra”. La terza e ultima fase, allora, l’aveva chiamata “dismissione”: una parola un po’ troppo simile a “Dissolution”. Se avessimo ragione, sarebbe davvero un gran peccato.
(Daniele Paletta)
Collegamenti su Kalporz:
Paolo Benvegnù – 500
Maria Rei feat. Paolo Benvegnù – Italia Wave 2009
Paolo Benvegnù – Concerto al Circolo degli Artisti (Roma)
Paolo Benvegnù – 14-19 EP
Paolo Benvegnù – Concerto a Live in Kalporz! – Calamita (RE)
Paolo Benvegnù – Intervista (15-4-2004)
Paolo Benvegnù – Piccoli fragilissimi film
Paolo Benvegnù – Suggestionabili (CDS)
Paolo Benvegnù – Intervista (6-5-2003)
Scisma – “The Last Waltz” Concerto al Flog (FI)
Leonard Cohen – le recensioni di MusiKàl!
Leonard Cohen – Dear Heather
10 agosto 2010