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Alla faccia dei secondi album travagliati e con tempi d’uscita lunghi, i Crocodiles pubblicano il nuovo lavoro a distanza di appena un anno dall’esordio del 2009 con “Summer of hate”. Niente di nuovo sul fronte occidentale. “Sleep forever”, questo il titolo, ricalca senza grandi differenze le direttrici già tracciate sui solchi del suo predecessore. Il gruppo statunitense ancora una volta propone, negli otto brani che compongono il disco, il suo shoegaze venato di punk. Certo, non si può negare che la musica dei Crocodiles sia derivativa, ma di sicuro la band può vantare un ottimo impatto sonoro e una buona capacità di scrittura. Questa nuova fatica della band di San Diego qualche differenza rispetto all’esordio la propone, anche se non fondamentale. Colpisce subito il sound granitico e urticante, di sicuro molto più aggressivo di quello di “Summer of hate, quasi come un pugno nello stomaco. “Sleep forever” conta tra l’altro l’importante produzione di James Ford dei Simian Mobile Disco, che negli ultimi anni s’è fatto valere in cabina di regia dei dischi di Arctic Monkeys, Klaxons, Florence and the Machine e altri. Parte l’iniziale “Mirrors” e la mente va subito al gruppo più scontato in questo frangente: i Jesus & Mary Chain di “Psychocandy”. Il paragone non è casuale: la musica dei Crocodiles vive su atmosfere sulfuree, melodie vocali, un’incisiva sezione rimica, feedback e ruvide impennate punk. Questo autentico muro sonoro aumenta di minuto in minuto con le successive “Stoned to death”, una sorta di boogie sporco ed ossessivo, e “Hollow hollow eyes”, ricca di melodie vocali. Ci sono anche dei momenti più pacati e riflessivi nel disco come “Girl in the back” e “All my hate and my hexes are for you”, che con il loro sapore vagamente psichedelico potrebbero essere i figli di “Screamedelica” dei Primal Scream. Il singolo di lancio dell’album, “Hearts of love”, è forse uno dei momenti più ordinari di “Sleep forever”, ma è anche una canzone che entra subito in testa dal primo ascolto. Niente di nuovo, come si diceva già prima, ma nessuna lamentela: siamo di fronte a un ottimo prodotto.
(Francesco Melis)
Collegamenti su Kalporz:
Arctic Monkeys – Humbug
Arctic Monkeys – Favourite Worst Nightmare
Arctic Monkeys – Who The Fuck Are The Arctic Monkeys
Arctic Monkeys – Whatever People Say I Am, That’s What I’m Not
Arctic Monkeys – I Bet You Look Good On The Dancefloor
Klaxons – Myths Of The Near Future
Jesus And Mary Chain – Psychocandy
Primal Scream – Concerto al Vega (Copenhagen)
Primal Scream – Beautiful Future
Primal Scream – Riot Ciy Blues
Primal Scream – Evil Heat
Primal Scream – Screamadelica
06 ottobre 2010