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In un Live estremamente gremito, l’entrata in scena di Warren Ellis versione Rasputin e di uno sbarbato Nick Cave è già un mezzo trionfo. Questa sera il pubblico e soprattutto la band si ritrova per celebrare il rock, quello un po’ più malsano, sporco, che ha come punti di riferimento il garage, gli Stooges, il blues e i Bad Seeds più sperimentali.
“Mickey Mouse And The Goodbye Man” ci ricorda come “Funhouse” sia molto più attuale ora di trent’anni fa: riff acido, ottima sezione ritmica a cura di Casey e Sclavunos; Ellis, che per tutta la durata del concerto farà la figura del menestrello scalmanato, e l’ululante Cave sembrano impazziti, e completamente pregni d’adrenalina, quella che il pubblico riversa su di loro a più riprese.
Tra una sputatacchiata qua e là, un “Fuck off” alla sicurezza e una costante ricerca di contatto con i suoi fan, Nick appare come una persona assolutamente bipolare: da una parte il suo lato tenebroso e di figura di culto, dall’altra un intrattenitore che si concede a più riprese alla folla.
Il valore dei pezzi è di prima qualità, come ampiamente dimostrato nelle ultime due uscite discografiche. La grossa differenza rispetto a quello che abbiamo ascoltato sul nostro stereo è data dall’esecuzione: molto furiosa, straordinariamente caotica, una disperata rincorsa di scariche elettriche, violini impazziti, urla e il continuo sentore d’amore, di morte, di poesia e di volgare carica sessuale.
La coinvolgente “Evil”, l’inebriante “When My Love Comes Down” e la narcotizzante “Worm tamer” sembrano coverizzate dai Sonic Youth, “No pussy blues” e “Love bomb” sono due violentissime cavalcate punk-rock.
La destabilizzante “Bellringer blues” viene eseguita come se il garage più ipnotico degli anni ’60 entrasse in collisione con le atmosfere solfuree dei più recenti Black Angels, con lo scheletrico australiano che suona con mani e piedi il suo fidato Korg.
La conclusione di questo memorabile concerto è affidata alla dilatata “Grinderman”: per l’occasione il nostro caro Nick rispolvera la carica dei Birthday Party, mentre il gruppo si trascina rumorosamente verso l’epilogo.
Le qualità tecniche dei Grinderman sono indiscutibili, quello che salta all’occhio è la grandissima presenza scenica di Nick Cave e del fido compagno Ellis, che abbandonano trionfalmente il palco inzuppati di sudore. Alla faccia di chi continua a parlarci sempre della crisi di mezza età!
(articolo e foto di Matteo Ghilardi)
Collegamenti su Kalporz:
Nick Cave sbarca in Italia come Grinderman (27.09.2010)
Grinderman – Grinderman
Nick Cave – la Kalporzgrafia
7 ottobre 2010
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