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Non mi aspettavo un ritorno dei One Dimensional Man, specialmente nell’anno in cui l’incensato progetto Il Teatro Degli Orrori è stato portato in lungo e in largo sul suolo italico (con enorme successo, visto il costante aumento di persone ai loro concerti).
Attenzione: qui non si parla di progetto parallelo, ma di due entità distinte. Il Teatro parte dal presupposto di poter combinare testi impegnati a musica tendenzialmente esterofila, gli OMD hanno il pregio di rendere internazionale una realtà prettamente italiana.
Import-export sapientemente indirizzato da Pierpaolo Capovilla, ormai assurto a figura di culto sia per la sua carismatica presenza scenica, che per la sua capacità discorsiva volta all’attenzione verso tematiche sociali.
Il concerto di questa sera è un tributo al loro album preferito (e di buona parte del pubblico), ovvero “You kill me”.
L’impatto sonoro è devastante: un’ottima introduzione fa da apripista per la furiosa “Saint Roy”. Inutile fare un elenco, basta acquistare il disco (o se voleste il loro ultimo box contenente tutti i quattro lavori realizzati nel corso di due lustri presentatevi alla bancarella del loro merchandising). Quello che posso sottolineare è la mia totale perdizione all’interno di un vorticosa miscela di noise tanto caro ai Jesus Lizard, quanto al blues più malsano dei Birthday Party e dei primissimi Jon Spencer Blues Explosion.
Il furioso basso di Capovilla e la discordante armonia di Giulio Favero si sposano perfettamente con la carica percussiva di Luca Bottogliero, ottimo batterista dei Mesmerico, che in più di un’occasione richiama alla memoria il buon vecchio Grohl.
Si nota subito un’urgenza espressiva e una voglia di suonare in modo più intimo rispetto al più populistico (ma non per questo scontato) approccio del Teatro Degli Orrori.
Poco spazio per la chiacchiere, qui si parla di musica lacerante, di sudore, di passione elettrica, di pura adrenalina che il gruppo scarica a più riprese sui malcapitati del Lattepiù.
Oltre all’esecuzione in toto di “You kill me” (da solo vale il prezzo del biglietto, fidatevi!), c’è spazio per ascoltare una manciata di canzoni tratte dai primi due dischi, specialmente da “1000 doses of love” (degne di nota “My ship” e l’ottima “Annalisa!”).
E’ un piacere riascoltare “Marianne”, pervasa da scariche Albiniane e incastri ritmici tanto cari a Franz Valente, che degli OMD fu il precedente batterista, subentrato al posto del dimissionario e esilarante Dario Perissutti (qualcuno ha qualche notizia su di lui?).
Da non dimenticare un paio di estratti da “Take me away”, ad ora ultima e sottovalutata fatica del gruppo, tra cui la fortunata “Tell me Marie”, primo timido successo “commerciale” dei nostri.
Degni di nota, in apertura di concerto, i Pazi Mine, gruppo formato da componenti di Pilar Ternera, Super Elastic Bubble Plastic e Hollywood Perverse. La cornice è quella di un rock alternativo a tratti spigoloso, a tratti altamente celebrale, in un contrasto armonico che richiama Unwound e Sonic Youth; ottimo biglietto da visita per presentare il loro nuovo disco, uscito proprio in questi giorni.
Tornando agli ODM, in attesa di eventuali evoluzioni del progetto, vi consiglio di non lasciarvi sfuggire l’opportunità di ascoltare uno dei gruppi più rappresentativi del rock alternativo italiano degli ultimi dieci anni: bentornati One Dimensional Man, ci mancavate!
(recensione e video di Matteo Ghilardi)
Collegamenti su Kalporz:
One Dimensional Man (+ Pazi Mine), Latte Più, Brescia, 15.10.2010. Le foto.
Caspiterina! – Risuscitano gli One Dimensional Man (12.10.2010)
One Dimensional Man – Intervista (28-10-2004)
One Dimensional Man – Take Me Away
Il Teatro degli Orrori – Concerto al Bier Garten (Palermo)
Il Teatro degli Orrori – A sangue freddo
Il Teatro degli Orrori – Concerto al Circolo degli Artisti (Roma)
Il Teatro degli Orrori – Dell’Impero delle Tenebre
Pazi Mine – Pazi Mine
18 ottobre 2010