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Beat Assassins, il suono dell’urbanita’

Redazione

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Produzioni elettroniche adagiate su pattern ritmici breakbeat, il tutto impreziosito da rime dal sapore urbano, ecco gli ingredienti del sound dei Beat Assassins, che risuonerà il 4 dicembre 2010 al Milano, al Bitte.

I Beat Assassins nascono nel 2006 quando Wooz e Jimmy si ritrovano per la prima volta in una cantina di Harpenden per comporre alcune tracce, il duo entra subito in sintonia e fonda immediatamente una propria etichetta, la Mofo Recordings. La qualità delle loro produzioni cresce rapidamente e verso la fine del 2007 pubblicano “We Run Tings”, singolo che segna una nuova direzione nei territori della breakbeat.
L’abilità coi giradischi di Wooz, che oltre ad essere stato campione DMC UK è anche un affermato produttore drum and bass sotto lo pseudonimo Sigma, e l’esperienza di Jimmy, dietro la console da oltre 15 anni e vero pioniere della scena underground londinese, hanno permesso ai due di suonare molto in giro per l’Europa e l’Australia, portando nei club e nei festival il loro dj set, che passando dalla breaks e la dubstep, alla bassline house e alla drum and bass, rappresenta l’Urban Sound Inglese di oggi.
Nel 2009 realizzano i quattro 12″ del loro masterpiece “The Urban Electro Project”, che include anche i remix di AC Slater, Calvertron, Sigma and NAPT, ed ha ricevuto il supporto di artisti del calibro di Groove Armada, Utah Saints, Plump DJs, Dub Pistols.
Sempre nel 2009 si devono a loro due dei remix breaks più apprezzati dell’anno.Infatti sia il remix di “WFT” di Tittsworth Featuring Kid Sister & Paserock su Hotcakes, che quello di Bounce & Rebound di Deekline & Wizard Featuring Top Cat & Yolanda su Against The Grain sono stati per settimane nella top 10 Breaks.

From London Uk

BEAT ASSASSINS
|mofo recordings|

sabato 4 dicembre 2010 @ Bitte_via watt 37 milano_ Milano

visuals by:
Don Zauker
Mutant Fish

Ingresso a sottoscrizione 8 più tessera Arci dalle 22:00
Richiedere la Tessera Arci 24 ore prima http://www.bittemilano.com

Link:

Discography:

11 novembre 2010

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010