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Tre anni fa avevamo incredibilmente bisogno di un gruppo come il Teatro Degli Orrori, mentre oggi mi chiedo quale sia il senso di quel Circo degli Ormoni che tra sudori, liquori e umori ne ha preso il posto. L’opera di importazione di infrastrutture e tecnologie noise americane atte a veicolare disgusto e dissenso tricolore svolta dagli stessi One Dimensional Man ha comunque permesso che qualche germoglio genuino prendesse piede in Provincia. Così Marche, Piemonte, Veneto ed Emilia sono diventati covi di sediziosi insurrezionalisti quali Gerda, Putiferio, Cani Sciorri, Dead Elephant e molti altri che portano avanti le lotte delle avanguardie hardcore dell’unico glorioso passato nazionale. In questo contesto i Lucertulas sono incredibilmente preziosi. Usano Shellac e Jesus Lizard come pezzi di meccanismi perfettamente oliati dalle dinamiche convulse, li rinnegano poi per perdersi in vortici espressionisti, giusto un secondo prima di riprendere le redini di un assalto ritmico costantemente in tiro.
I tizi di Robotradio e Macinadischi, che dio li protegga, ne hanno confezionato il terzo album in una confezione di cartone con cd e vinile serigrafato di quelle gratificanti anche al tatto e alla vista. L’ho comprato pochi giorni fa ad una bancarella e che ne parli ora, a mesi dall’uscita, non è un problema dato che non è di quei dischi hype che bisogna ascoltare subito per discuterne su un blog, ma un calcio in culo di quelli necessari ogni giorno e che non perde forza col tempo. Una collezione di stacchi brucianti, frustrazioni represse, chitarre abrasive e propositi belluini. Un incitamento a scegliere da che parte stare.
(Lorenzo Centini)
Collegamenti su Kalporz:
Teatro degli Orrori – Concerto al Bier Garten (Palermo)
Teatro degli Orrori – A sangue freddo
Teatro degli Orrori – Concerto al Circolo degli Artisti (Roma)
Teatro degli Orrori – Dell’Impero delle Tenebre
9 dicembre 2010