I Numero6 raccolgono i frutti del successo del loro “I Love You Fortissimo” con una serie di date in tutta la penisola.
Di seguito quelle fino a questo momento confermate:
26 01 2011 – Milano – LA CASA 139
27 01 2011 – Macerata – OLD WAY
28 01 2011 – Perugia – LOOP
29 01 2011 – Eboli – RIFRULLO
30 01 2011 – Pescara – LALLA BY WAHLALLA
09 02 2011 – Pesaro – DALLA CIRA
10 02 2011 – Roma – CONTESTACCIO
16 02 2011 – Genova – TEATRO HOPS
18 02 2011 – Torino – SPAZIO 211
23 02 2011 – Trieste – JUICE
24 02 2011 – Vignola (MO) – STONES CAFE
25 02 2011 – Napoli – DUEL BEAT
26 02 2011 – Ancona – LEVEL
27 02 2011 – Centobuchi (AP) – BREVEVITA
11 03 2011 – Tronzano Vercellese (VC) – DHARAMSHALA
25 03 2011 – Eboli (SA) – BAR DEL CORSO
26 03 2011 – Caserta – FABBRICARIA
15 04 2011 – Ravenna – SANMARINO CAFE
16 04 2011 – Parma – GIOVANE ITALIA
05 05 2011 – Asti – DIAVOLO ROSSO
Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo.
Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai.
(Matteo Marconi)Le puntate precedentiBack To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla piùBack To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!”
Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV)
Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta VegaBack To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2
Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom YorkeBack To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89)Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster
14 settembre 2010
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