Menu

Luca Vecchi Awards 2010

Redazione

0Comments
Share This Article
Share Post

1. Get Well Soon – Vexations
La più grossa, la più persistente e la più fastidiosa (per amici e conoscenti) della mie fissazioni 2010. Un gigantesco e sfarzoso carillon, tra i Divine Comedy e Patrick Wolf. Perfetta colonna sonora per un ometto non proprio di buon umore.

2. Vampire Weekend – Contra
Un disco per l’estate permanente, uscito a gennaio. Un bellissimo controsenso, come bere horchata a dicembre.

3. MGMT – Congratulations
Un viaggetto nello spazio fuoriporta con i due di New York, con un piccolo aiuto da Sonic Boom.

4. National – High Violet
Iscritto al partito nationalista dal 2007.
http://extra.mtv.it/mtvmusic/livesession/index.asp?id=9

5. The Divine Comedy – Bang Goes The Knighthood
Neil Hannon negli anni ha sempre fatto una cosa, scrivere grandi canzoni pop. Non ha perso la mano nemmeno nella sua ultima fatica. E chi pensa che sia un autore serio e noioso non ha che da vederselo dal vivo, bravo anche da solo e spassosissimo.

6. Arcade Fire – The Suburbs
Il primo album di una grande band deve essere come “Funeral”, il secondo può essere come “Neon Bible”. Il terzo, beh il terzo si può permettere di essere semplicemente un bel disco, come questo.

7. Deerhunter – Halcyon Digest
Hai solo cinque minuti? Lascia perdere. Questo è l’album che devi sentire dall’inizio alla fine. Ah, hai proprio solo cinque minuti? Allora senti “Desider Lines” o “Memory Boy”.

8. Tame Impala – Innerspeaker
Beatles, Spiritualized, Flaming Lips. Una bella sorpresa (psichedelica) che arriva dall’Australia.

9. Baustelle – I mistici dell’occidente
Mi piace, no che palle, Bianconi scrive sempre da dio, rivoglio i suoni un po’ naif degli inizi, sì dai carino, i Baustelle sono finiti, che figata Follonica, le Rane non mi piace, ma quanti singoli buttano fuori, questo è un gran disco. (l’ultima parola è quella che conta).

10. Zeus! – Zeus!
Perché farlo per le briciole della tovaglia, per gli zoccoli alle 3 di notte o per il cane quando si può litigare coi vicini per gli Zeus! Alzate il volume, una pioggia metal dorata li seppellirà. Sarà bellissimo.

Fissazione extra-musicale

Boris. Prima, seconda e terza serie, in attesa del film che uscirà nel 2011

(Luca Vecchi)

Collegamenti su Kalporz:
Luca Vecchi Awards 2009
Luca Vecchi Awards 2008
Luca Vecchi Awards 2007
Luca Vecchi Awards 2006
Luca Vecchi Awards 2005
Luca Vecchi Awards 2004
Luca Vecchi Awards 2003

4 gennaio 2011

, ,
0Likes
Leave a comment

Leave a comment

You May Also Like

Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010