Share This Article
Ci sono foto che, in effetti, rapiscono. Raramente questa sensazione la creano le foto di cantanti o gruppi, presi come sono – probabilmente – nella routine delle foto di scena, foto di fuori-scena, foto per il tal magazine e chissà per quale altra promozione.
Ma ci sono delle magie, si sa. Come questa foto degli Ustmamò. Me la fece avere l’autore, uno dei fotografi più bravi del reggiano (anzi, il più bravo!), Fabrizio Cicconi, per un articolo di qualche anno fa che uscì su un mensile arroccato nelle terre matildiche. Fabrizio è un fotografo speciale, chiunque si vada a riprendere “Ko De Mondo” dei C.S.I. può capirlo da solo: le foto sono sue. Anche se adesso, scartabellando nel cd, non mi pare che il credit compaia da nessuna parte. Comunque…
In questa foto gli Ust, indimenticati figliocci ferrettiani (prima) e incompresi precursori triphop in Italia (dopo), sono nel bel pieno delle incisioni di “Ust” (1996), appunto, miglior dimostrazione di come negli Anni Novanta si sapesse imparare, anche qui da noi, dalla lezione bristoliana che solo un paio di anni prima aveva fatto irruzione nei nostri animi amanti delle delicatezze oscure.
Gli sguardi sono intensi, convinti, di quelle espressioni che fanno capire che tutto funziona a meraviglia, ma è la location che spacca: dentro ad un furgone, di quelli che classicamente accompagnano la vita di una band in tour. Una casa in movimento. Gli Ustmamò in questa foto sono a loro agio come a casa, con dei vestiti (splendidi!) da veri montanari come loro erano (il disco tra l’altro fu inciso ai piedi del Monviso, a Serre di Crissolo, Cuneo), quasi che suonare la chitarra o andare per i boschi non sia poi molto diverso.
La foto fu gentilmente declinata dall’etichetta per il booklet: gli Ust sembrano troppo barboni. Avevano guardato al contorno e non avevano fissato quei visi, quegli sguardi, che già dicevano tutto, che trasmettevano il mondo di una band, degli Ustmamò in questo caso. Non avevano saputo capire.
Prima o poi devo stamparla, questo foto, ed attaccarmela in casa.
(Paolo Bardelli)
Info: http://www.fabriziocicconi.it/
Le puntate precedenti
Back To The Future Vol. 12 – Henry Cow
Back To The Future Vol. 11 – Losing My Religion
Back To The Future Vol. 10 – Nuncius Sidereus. Storia di un allunaggio tra Smashing Pumpkins, razzi e mongolfiere.
Back To The Future Vol. 9 – Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più
Back To The Future Vol. 8 – I Vines e il Verona dell’84-’85
Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!”
Back To The Future Vol. 6 – Ekatarina Velika (EKV)
Back To The Future Vol. 5 – Gli Air sul pianeta Vega
Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2
Back To The Future Vol.3 – La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke
Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89)
Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster
6 febbraio 2011