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L’incantesimo si è rotto. I TVOTR hanno inspiegabilmente scelto di smorzare le braci accese sotto le suole che li rendevano così urgenti in passato. Inspiegabilmente, ripetiamo, anche perché i pruriti che affioravano nei Maximum Balloon e gli umori dei Rain Machine (da noi colpevolmente trascurati su queste colonne) lasciavano sperare che al turno successivo avremmo avuto un’opera quantomeno vitale.
E invece il pesante influsso bowieano, pur non portando a risultati raccapriccianti, ha determinato la zooropeizzazione di una scrittura formale e vuota. A poco valgono i sussulti afro-beat disseminati qua e là, se poi alla fine di ascolti ripetuti rimane l’impressione di un disco quieto di ballate per sintetizzatori distanti dalla visceralità soul che sarebbero chiamate ad evocare.
Scorre tutto liscio più che mai, ma senza lasciare alcuna traccia.
Eppure, anche senza le idee strabordanti del passato, la produzione è curatissima e attenta al dettaglio, tanto da confezionare quel che c’è e renderlo accattivante. Non basta questo però a toglierci l’insoddisfazione per un album tutt’altro che incisivo.
50/100
(Lorenzo Centini)
12 aprile 2011
1 Comment
anestesis
un mezzo passo falso, ma non credo di averli persi per sempre! 60/100