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I Disappears (con Steve Shelley dei Sonic Youth) in Italia

Redazione

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Arrivano in Italia i Disappears, la band di Brian Case (chirarrista dei 90 Day Men) che sarà accompagnata da un batterista “di lusso”: Steve Shelley dei Sonic Youth.

I 90 Day Men sono stati una delle band della seconda metà degli anni ‘90 nate sulla scia e dunque offuscate da colleghi illustri quali Rodan e Slint. La formazione di Chicago ha pubblicato tre album (di cui l’ultimo “Panda Park” nel 2004) e non si è mai ufficialmente sciolta, anche se nel frattempo i vari componenti si sono dedicati ad altri progetti.

Il chitarrista Brian Case, dopo aver fatto parte dei Ponys, ha formato i Disappears e pubbblicato due album: “Lux” e “Guider”, usciti nel giro di un anno e mezzo, tra il 2010-2011 e caratterizzati da trame ossessive e minimal-lisergiche di scuola krauta, atmosfere velvettiane e melodie affogate nel rumore.

DISAPPEARS feat. STEVE SHELLEY (Sonic Youth)

Gio 19 Mag
BRONSON – Madonna dell’albero (RA)
INFO: 333/2097141
www.bronsonproduzioni.com

Ven 20 Mag
TRAFFIC – Roma (RM)
INFO: info@trafficlive.org
www.trafficlive.org
www.myspace.com/trafficlive

Sab 21 Mag
CIRCOLO CARACOL – Pisa (PI)
INFO 050/9913199 320/0597630
www.circolocaracol.wordpress.com
www.myspace.com/circolocaracol

Lun 23 Mag
ETNOBLOG – Trieste (TS)
www.etnoblog.com

15 maggio 2011

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010