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Alle volte, quando un gruppo diventa “hype” già dai primissimi singoli, spesso e volentieri si rischia un effetto boomerang. Soprattutto perché l’attesa per il disco d’esordio può crescere così tanto da poi rendere quel primo lavoro come un’autentica delusione. Almeno per ora però non pare questo il caso dei Vaccines. Non si può certo dire che non si sia creato clamore intorno al quartetto londinese, che sin dal singolo d’esordio “Wreckin’ bar (Ra Ra Ra)” ha iniziato a popolare le pagine della stampa specializzata britannica ed europea Con il passare dei mesi poi la notorietà del gruppo è cresciuta esponenzialmente. L’attesa per l’esordio, forse ironicamente e profeticamente intitolato “What did you expect from the Vaccines?” era dunque parecchia.
In realtà non ci si poteva aspettare di meglio di quello che si può apprezzare sin dal primo ascolto. Siamo infatti di fronte a un disco fresco e diretto, in cui qualsiasi pezzo potrebbe essere un singolo. E diciamolo subito a scanso di equivoci: in poco più di mezz’ora di musica non troverete assolutamente niente di innovativo. Ma l’orecchiabilità del songwriting della band inglese colpisce subito, ed ogni singola melodia degli undici brani che compongono l’album entra in testa dal primo ascolto senza andarsene più via. L’effetto è un po’ lo stesso causato da “Is this it?” degli Strokes quando sbarcò sul mercato discografico una decina di anni fa. In ogni canzone di questo effervescente esordio si possono trovare elementi già sentiti e ampiamente conosciuti, da una certa irruenza punk fino ad accattivanti melodie che rimandano all’universo brit pop. Basta ascoltare gli altri due singoli già lanciati sul mercato discografico, ovvero “Post break up sex” e “If you wanna”, per cogliere l’essenza di “What did you expect from the Vaccines?” e la sua estrema immediatezza espressiva. La stessa immediatezza che salta fuori anche in altri episodi del disco come “Norgaard” e “All in white” (che tra l’altro sarà pubblicato come singolo nel mese di giugno). Insomma, hype o non hype, questo disco d’esordio lascia il segno ed è esattamente quello che ci aspettavamo da parte dei Vaccines.
79/100
(Francesco Melis)
5 maggio 2011
1 Comment
Anacleto
TROPPO RISALTO BASTA BASTA!
Ma come si fa a non avere ritegno nell’accodarsi così? Un po’ di pudore editoriale!