Mi Ami 2011, Milano, sabato 11 giugno 2011

10 Comments

  • Piero Merola
    Posted 13/06/2011 at 00:39

    Visti un paio di volte qui a Forlì. Meritano davvero i Be Forest!

  • Matteo Ghilardi
    Posted 13/06/2011 at 20:57

    Non mi aspettavo il Bardelli in quel di Milano, la prossima volta che salirai fai un fischio pure a me, Nick e Toni, così potremo brindare!Condivido sui Radio Days!

  • luisa rossi
    Posted 15/06/2011 at 10:31

    Vorrei proprio vederlo in faccia il recensore… deve senza dubbio trasparire anche nel suo aspetto esteriore la sua completa ed abissale ignoranza dal punto di vista musicale!
    Solo parole acide o commenti frettolosi… gli smart cops sono la migliore band HARDCORE in italia e dovrebbe comunque recensire la loro musica, non il loro abbigliamento (comunque azzeccatissimo).
    I radio days sono il miglior gruppo POWER POP esistente ad ora in Italia… recensore, se non conosci il genere faresti bene a sciacquarti la bocca prima di parlare di loro.
    Forty winks nemmeno accennati e LNRIPLEY nemmeno ascoltati…
    A mio giudizio quando si fanno delle recensioni prima di dare giudizi personali (del tutto opinabili tra l’altro) si dovrebbero dare dei giudizi tecnici, certo se si hanno le competenze… ed evidentemente…

    Ma d’altronde cosa mai ci si può aspettare da un branco di indie modaioli se non l’encefalo piatto?
    siete solo sei fighetti che giocano a fare gli alternativi…

  • Paolo Bardelli
    Posted 15/06/2011 at 12:39

    Il “recensore” (in realtà non è una recensione, ma un live report, ma vabbé…) è qui, e si assume le responsabilità di quello che dice. Chi sale su un palco si fa ascoltare e si assume le sue, ed ognuno tra le proprie conclusioni. Tu hai tratto le tue, io le mie.
    Le considerazioni sono ovviamente brevi per i gruppi che, a mio parere, non meritano perché, secondo me, non merita veicolare questi gruppi. Semplice, no?
    Sulla mia esperienza e sui fighetti indie vabbé, non sto nemmeno a replicare perché sono affermazioni che si commentano da sole e che dimostrano quanto tu non legga e non conosca Kalporz.

  • Luisa rossi
    Posted 16/06/2011 at 17:07

    Di certo non mi sento di chiamarti reporter ne tanto meno giornalista… quindi direi che recensore va più che bene.

  • Matteo Ghilardi
    Posted 17/06/2011 at 18:00

    I Radio Days sono il miglior gruppo power pop in circolazione? Mamma mia, stiamo messi bene in Italia. Detta così gli ottimi The Record’s sono la miglior band al mondo. Per quanto riguarda gli Smart Cops ho recensito il disco, carino carino. Cmq HARDCORE è ben diverso da punk settantasettino,per cui prima di esprimeere giudizi su chi fa u nlive report cercherei anche di focalizzare il vero genere degli Smart. Sul fatto che accusi Kalporz di essere indie e fighetta, trovi nel più completo disaccordo. Non è che per caso ti sei confusa con qualche altro sito?

  • lorenzo centini
    Posted 20/06/2011 at 09:41

    ha ragione luisa, bardelli è un brutto ceffo, ha la coda,il naso adunco e i denti appuntiti. non mi meraviglierei se gli puzzasse l’alito. non può scrivere di musica uno così. una come luisa sì che ha gli attributi al posto giusto. basta! secessione subito!

  • luisa rossi
    Posted 20/06/2011 at 18:40

    1) i record’s pur essendo bravissimi NON fanno power pop… forse dovresti informarti su che cos’è esattamente il power pop prima di scrivere qualsiasi altra cosa…
    2) Gli Smart cops (avendo dei componenti dei La Piovra nella line up) vengono decisamente dall’hardcore e le loro primissime cose sono hardcore anni 80 puro e semplice. E’ vero che nel disco hanno rallentato e abbassato un po’ il tiro, ma sempre di quello si tratta.

    “per cui prima di esprimeere giudizi su chi fa u nlive report cercherei anche di focalizzare il vero genere degli Smart”… prima di scrivere qualsiasi altra cosa informati invece di scrivere cose a caso…

    Lorenzo centini… hai mandato il cv a zelig?! secondo me faresti faville!

  • Paolo Bardelli
    Posted 20/06/2011 at 21:12

    Io gliel’ho detto un sacco di volte, a Lorenzo, che ha un futuro, e invece lui si ostina a scrivere per Kalporz.

    P.S. x Loré: anche l’ascella non sta messa bene.

  • lorenzo centini
    Posted 21/06/2011 at 07:52

    cara Luisa, se non hai niente di meglio da fare che insultare deliberatamente le gente che scrive liberamente le proprie opinioni sul web pretendi di essere presa pure sul serio?

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010