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I Blue Popsicle vincono il Rock Contest 2011

Paolo Bardelli

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Livello medio-alto per la finalissima del Rock Contest che si è svolta sabato 10 dicembre all’Auditorium Flog di Firenze, anche se senza “personaggi” particolari. La vittoria è andata ai Blue Popsicle, fiorentini e piuttosto giovani (foto qui sopra), una band senza troppi fronzoli con una strizzatina d’occhio agli Strokes e una ai Kooks. Buoni, ma non straordinari. Potete ascoltarli anche voi e farvi un’idea sulla loro pagina Facebook/Bandpage.A noi di Kalporz, in giuria con il sottoscritto, erano piaciuti particolarmente i 3chevedonoilrE da Roma, un rock italiano frizzante e senza complessi d’inferiorità con il passato (ascolta su Youtube), e Il Geometra Mangoni, che comunque si è aggiudicato il premio dedicato alla memoria di Ernesto De Pascale per la migliore canzone del concorso cantata in italiano (“Domani”). Gran canzone, questa “Domani”, non siete d’accordo?

Il Rock Contest comunque è sempre il Rock Contest, nel senso che l’atmosfera è quella di una manifestazione che è, allo stesso tempo, una vetrina in cui tutti possono dare il meglio senza pressioni e un concorso in cui si sa che il vincitore avrà un bel po’ di riflettori puntati su di sé, dalla vittoria in poi. Due tensioni che potrebbero essere contrapposte, e che invece si mischiano bene sul palco della Flog.

Un clima giusto, insomma, merito come sempre di Controradio che organizza il tutto.

(Paolo Bardelli)

13 dicembre 2011

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010