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Dieci anni di attività senza guardarsi indietro. I Blessed Child Opera, capitanati dal cantante e chitarrista Paolo Messere, tagliano il prestigioso traguardo della prima decade di carriera. La band ha al suo attivo cinque dischi di ottima qualità che magari non hanno certo garantito la giusta visibilità, ma di sicuro la critica specializzata che li ha presi in considerazione ha imparato ad apprezzare. L’ultimo, intitolato semplicemente “Fifth” è uscito la scorsa primavera ed ha segnato un passaggio ad atmosfere più solari che in passato.
Il folk psichedelico di Messere e compagni ha percorso dieci anni ed è ora riassunto da “Looking for a fifth soldier in a happy ark”, una compilation completamente in free download sul sito della Seahorse Recordings (label discografica che fa capo allo stesso Messere). Ma i Blessed Child Opera non si fermeranno certo a celebrare il decennio appena trascorso. C’è la volontà di continuare a guardare al futuro attraverso la musica. Un concetto sottolineato anche da Paolo Messere in un’intervista in cui ha parlato non solo della band ma anche dell’etichetta discografica.
Dieci anni di Blessed Child Opera. Che bilancio faresti per questo periodo di tempo?
Non saprei come rispondere in modo formale. Mi limito solo ad esprime la massima fierezza su tutta la discografia dei Blessed Child Opera. Anni di indagine sonora e artistica mi hanno permesso di scandire anche il mio percorso di vita interiore, o viceversa. Per il resto non credo di aver ottenuto da questa “Italia indipendente” un quarto di quello che ho dato come autore e come manager della Seahorse.
Due aggettivi o parole per ognuno dei cinque dischi dei Blessed Child Opera?
Il primo omonimo: disperato e blu. “Looking after the child“: intenso e totale. “Happy ark”: stupore e bellezza. “Soldiers and faith”: scuro e uggioso. “Fifth“: consapevole e maturo.
A quale dei cinque album pubblicati sei più affezionato?
A quello prossimo ancora da pubblicare.
Cosa c’è nel futuro prossimo dei Blessed Child Opera?
Un nuovo disco e un altro ancora. Per ora c’è la raccolta in download gratuito sul sito della Seahorse Recordings. Diciotto brani tratti da tutti e cinque gli album per disegnare il percorso stilistico della band e ricordare i dieci anni di carriera.
Come procede l’esperienza con la Seahorse Recordings? Si è in qualche modo riflessa sulla band?
La label, così come la band, rappresenta completamente il mio indirizzo di vita. Ogni cosa si muove irrimediabilmente come spunto di riflessione sugli eventi che accadono e si susseguono, sia in positivo che in negativo. Per questa ragione anche i Blessed Child Opera risentono dello stato di salute della label e viceversa. Attualmente lo stato della Seahorse è ottimo e provo a far confluire quest’aria di positività ed entusiasmo anche nel progetto Blessed Child Opera.
(Francesco Melis)
10 gennaio 2012