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Una serata che inizia lentamente quella che ha visto protagonisti gli Is Tropical allo Spazio900 di Roma. Un po’ per gli orari che slittano, un po’ per il pubblico che inizia a riempire la suggestiva sala della location romana mentre sul palco sta suonando il gruppo spalla. Peraltro dopo il trio inglese sarà la volta di due dj di forte richiamo come Erol Alkan e Feadz. Ma tornando alla fase “dal vivo” della serata, trova spazio anche la giovane formazione locale degli Ancien Regime, che ha fatto da apripista agli Is Tropical. I musicisti romani, che in primavera pubblicheranno il primo disco, hanno messo in mostra la loro new wave a tinte dark, un po’ Joy Division e un po’ Interpol. Nulla di nuovo, ma un insieme sono di sicuro effetto e alcune canzoni sopra la media come la conclusiva “No lights in the elevator”. Quando salgono sul palco gli Is Tropical la sala s’è già riempita e l’entusiasmo del pubblico si sente. I tre musicisti si presentano come da tradizione con il volto semi coperto da dei fazzoletti di vario genere, ormai delle “maschere” classiche per gli Is Tropical.
S’inizia con uno strumentale prima di entrare nella new wave di “South pacific”. Quello che colpisce degli Is Tropical in questa loro versione “on stage” è l’approccio quasi diametralmente opposto rispetto al disco. Se in “Native to” potevano dei toni leggeri, quello che avviene sul palco è senza dubbio molto più punk e caotico nella migliore tradizione di tanti concerti. La batteria in particolare appare solida e potente creando una buona base su cui si distendono nervosi riff chitarristici e urticanti campionamenti e tastiere. Ovviamente il concerto si basa sul primo disco e i suoi brani, anche se in scaletta arriva anche uno dei primissimi pezzi degli Is Tropical, “When o when”. Viene accolto da un’ovazione l’ultimo singolo, “Lies”, con la sua electro wave che fa ballare tutti i presenti. Stesso discorso per “Land of nod” e “Think we’re alone”. Il finale è affidato a una robante versione di “The greeks” e la strumentale “Seasick Mutiny” con tanto di stage diving del chitarrista. Gli Is Tropical sul palco riescono dunque ad essere ancora più convincenti che su disco.
(Francesco Melis)
9 gennaio 2012