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Tommaso Artioli Awards 2011

Tommaso Artioli

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TOP-5

1. Laki Mera – The Proximity Effect
2. Verdena – Wow
3. Orchestre Poly-Rythmo – Cotonou Club
4. Robert Lippok – Redsuperstructure
5. The Orb – C Batter C

Le classifiche, si sa, per essere oneste, devono comprendere al loro interno oggetti che il classificatore ha avuto modo di conoscere ed approfondire. Sono il frutto, poi, di una commistione tra folgorazioni, gusti personali, influenze ambientali, ossessioni, ragionamenti (sia coerenti che sconclusionati), fasi personali, vaghe impressioni, tempo dedicato all’ascolto e maggiore o minore varietà degli ascolti stessi.
Il primo posto, dunque, alla mia folgorazione di quest’anno, incarnata da “The Proximity Effect” di Laki Mera, progetto nato dall’italiano trapiantato in Scozia Andrea Gobbi e da Laura Donnelly. Disco elettronico che molto evoca, dal mio punto di vista (e questa potrebbe rientrare sia nella categoria delle vaghe impressioni che dei ragionamenti sconclusionati), la, seppur lontana, britannicissima stagione degli Elastica di metà anni Novanta.
A seguire il monumentale doppio dei Verdena; album atteso, ben presentato e ricco di sostanza, capace di riportare nella contemporaneità gli echi dei loro primi ruvidi passi imbevuti di grunge. Da non dimenticare, poi, lo strepitoso e liberatorio funk dell’ Orchestre Poly-Rythmo del Benin.
La conclusione con due grandi amori, Orb e Robert Lippok, che difficilmente riesco ad ignorare ogni volta che si fanno sentire di nuovo.

Non posso fare a meno di spendere due parole per altrettanti libri: “Se Fossi Fuoco Arderei Firenze” (Laterza) di Vanni Santoni e “La Vita Finanziaria dei Poeti” (Guanda) di Jess Walter. Due sguardi che scrutano luoghi geograficamente lontani tra loro, ma che risultano, allo stesso modo, lucidi, attenti, impietosi, ironici e amari, quanto piacevolmente scorrevoli, nel loro modo di raccontare il presente.

(Tommaso Artioli)

Collegamenti su Kalporz:
Tommaso Artioli Awards 2010
Tommaso Artioli Awards 2009
Tommaso Artioli Awards 2008
Tommaso Artioli Awards 2007
Tommaso Artioli Awards 2006

2 gennaio 2011

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010