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Rendere dal vivo un disco come “Call It Blazing” poteva essere un problema sulla carta, ma per gli A Classic Education diventa quasi una prova scolastica. Nella tappa romana del loro tour, in programma alla Locanda Atlantide e organizzata da Ausgang, confermano quanto di buono si è sentito in studio e nelle precedenti esibizioni live. Poche presenze purtroppo in un giovedì piovoso e pre-nevoso. Ma chi ha avuto il coraggio di arrivare fino al locale in zona San Lorenzo ha potuto assistere a un’ora di intense emozioni. Ad aprire il concerto della band bolognese ci hanno pensato i romani Holidays, in formazioni a due e semi acustica. Il quartetto, che gravita nell’orbita dell’etichetta Keep It Yours, è ormai prossimo (il 5 marzo) alla pubblicazione del primo album “Young love”. I pochi brani eseguiti in versione scarna hanno ulteriormente sottolineato la bontà compositiva del materiale in uscita, incluso “Only in dreams”, antipasto del disco appena rilasciato.
Gli A Classic Education partono spediti snocciolando sin dall’inizio del loro set i brani di “Call It Blazing”, senza dubbio tra i dischi migliori usciti in Italia (e non solo) l’anno scorso. Subito all’inizio ecco il nuovo singolo “Baby it’s fine”, che anche sul palco mantiene intatto il suo fascino. I cinque musicisti dimostrano una convincente coesione, così tanto da apparire come una macchina inarrestabile nell’alternare suoni pop, rock e distorsioni. Un frontman con la presenza scenica di Jonathan Clancy (già conosciuto per il suo progetto His Clancyness) aiuta e di molto la riuscita di un ottimo live set. Ogni brano è accompagnato da immagini in bianco e nero sullo sfondo che contribuiscono ad arricchire l’atomosfera del concerto. Il concerto continua e si passa da “Gone to the sea” alle lente ma ugualmente affascinanti “Grave bird” e “A place bet on you”, senza dimenticare la trascinante “Billy’s gang dream”, dedicata agli organizzatori della serata. Colpiscono anche in questa dimensione live “Forever boy” e l’ipnotica “Spin me round”. C’è spazio anche per qualche episodio dell’ep “Hey, there stranger” e sul finale per la cover di “Li’l red riding hood” dei Sam the Sham. Un concerto per cui è valsa la pena affrontare freddo e intemperie climatiche. Dopo aver messo a segno un grande album, gli A Classic Education si candidano tra le migliori live band italiane attualmente in circolazione.
(Francesco Melis)
10 febbraio 2012