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Onde d’urto elettriche da noise affine ai Marlene Kuntz degli inizi, sormontate da oceani di parole per spoken word (tranne, o quasi, “Il Cuore Di Itamar”) dal forte impeto à la Massimo Volume e da un impatto che stringe il cuore e inculca potente un nucleo oscuro di ciò che sappiamo, ma che spesso fingiamo di non sapere. Non vengono a raccontarci nulla di nuovo gli Ultimo Attuale Corpo Sonoro, ma ce lo raccontano con la foga di chi ha ancora la forza dell’indignazione, foga e capacità che ha abbandonato in molti e che, per certi versi, è il fuoco che forgia le coscienze civili di un popolo, di una nazione, di tutti.
Rabbia e ritmi infuocati – e la produzione di Fabio Magistrali fa il suo – sostengono le invettive che raccontano una storia comune: si tratti della strage di Ustica, della rivisitazione dell’incipit del Tropico Del Capricorno, dell’amara e sin troppo attuale storia di Giancarlo Siani, delle parole di Erri De Luca, la tempesta che scatenano i testi di Giamarco Mercati è fomentata da una rabbia che (per fortuna) non ne vuole sapere di arrendersi. Preziosa, davvero, “Undici Settembre Millenovecentosettantatrè”, riprende un tema di un pezzo dei Goodspeed You! Black Emperor (decisamente non un gruppo a caso) per narrare la vicenda parallela di Victor Jara e Salvador Allende, da tatuare nella memoria “Tessera P2# 1816”; il giro di valzer a suon di bombe atomiche che si ripercuote per tutti i pezzi, trova poi, malinconica e lenta deflagrazione nella title-track.
Di certo non un disco che è facile riascoltare, ma dovesse catturare anche solo un momento della vostra attenzione, vi scuoterà l’anima e sarà utilissimo per questo.
70/100
(Giampaolo Cristofaro)
7 febbraio 2012