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Il nuovo disco dei Current 93 è italiano ed è il migliore da un paio di uscite a questa parte. Ok, provocazione a parte, l’esordio del trio Francesco Chimenti (voce), Stefano Santoni (produzione artistica) e Davide Andreoni (contrabbasso elettrico) è imbevuto di weird folk dalle caratteristiche dark e apocalittiche che tanto piacerebbero a David Tibet. Per fortuna però, non è “solo” questo e ne è, in un certo senso, una reinterpretazione che si erge vincente per grandi capacità di scrittura che danno vita a costruzioni sonore antemiche, ma mai troppo intellettuali o dispersive.
Al di là del profondo contributo dei polistrumentisti Ferretti, Samuel Angus Mc Gehee, Franco Pratesi e Nicola Mondani, stupisce proprio l’equilibrio tra le parti, l’evidente abilità nell’incastrare tasselli di fragranze acustiche, fascinazioni cosmiche ed inserti elettronici, per pezzi che assumono la fattezza di canzoni da tregenda e tempesta di neve in corso, così come da notti antiche, passate attorno ad un falò a narrare di miti più vecchi dell’universo. Ogni pezzo ha un’identità e spicca per idee e personalità, senza intaccare un senso d’insieme che avvince e denota le solide basi attorno cui tutto è costruito.
Pezzo forte, “Astonished Birds”, capace di coniugare folk ancestrale, cantati sciamanici tra Liars e Animal Collective votati a sabba infernali, ma il viaggio completo non delude; dopo di essa stupisce il cambio di registro con “Kelly!!!”, tra stille di pre-war folk (e quindi blues primigenio) e singulti elettrici da terreno che si sgretola, rivelando abissi infernali mai così vicini. E tutto in meno di tre minuti, così come lo splendido incrocio tra archi e il Nick Drake scarnificato della conclusiva “Tears And Fire” o di “At The Biggest Tree”.
Ognuno poi, deciderà cosa preferire; da queste parti preme sottolineare la cavalcata dark tra pianoforte, theremin, pendagli ritmici e synth celestiali dell’iniziale “Binding Moon”, lo stridente proto-industrial di “My Bifid Sirens” e il romanticismo ansioso che deflagra del tutto in “Romance”, ma si insinua per tutto il percorso, perfido e dolce al contempo.
80/100
(Giampaolo Cristofaro)
29 marzo 2012
(foto di Gabriele Spadini – www.sycamoreage.com)