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È tutto lì, in quella fotografia di Lux Interior (vero nome Erick Purkhiser, 1945-2009), voce dei mai dimenticati Cramps che si contorce a terra, incurante della morte che decise di separarlo dalla sua anima gemella Poison Ivy Rorschach (all’anagrafe Kristy Wallace). “Hey, I’m on my way, on a journey outta this world…” recita l’epitaffio sottostante all’immagine. Perchè la morte separa, divide, tortura e strazia ma mai potrà cancellare le gesta. “File Under Sacred Music Early Singles 1978-1981” non è solo un box curatissimo (la versione limitata composta da dieci 7” con le riproduzioni originali è da orgasmo) che cerca raccontare il primo periodo storico dei Cramps ma è piuttosto un modo onesto di omaggiare un gruppo che ha sempre agito fuori dalle mode e fuori dal tempo.
Se difatti il punk era già sotto terra e la “nuova onda” tendeva a disseppellirlo traendo dal gotico la sua nuova linfa, l’ensemble del lupo Lux Interior e della bellissima Poison Ivy cercava solamente di divertirsi, riesumando il rock’n’roll di Elvis a morsi, senza badare al sangue che sgorgava a fiotti, infetto di scorie rockabilly, surf e garage. Canzoni che hanno fatto storia e insegnato a chi vuol suonare r’n’r che prima di tutto bisogna viverlo, il rock’n’roll. Amore e anfetamine, Elvis e Zombie, immagini cupe da funerale mascherato, eccessi da club che diventano caricatura e leggenda allo stesso tempo, sesso e riti voodoo evocati col bacino e musica rumorosa e zeppa di bordate fuzz che sotto la coltre nera nasconde un’essenza veritiera. Dal blues di “The Way I Walk” ai ronzii surf di “Human Fly”, le potenti “Garbageman” e “TV Set”, la ballata acida “Lonesome Town”, il boogie irresistibile di “Uranium Rock” e le urla belluine di “The Mad Daddy” sono solo un assaggio di quello che troverete in questo scrigno (disponibile anche in cd box set e cd singolo) da archiviare sotto la voce “Musica Sacra”.
Lunga vita ai Cramps.
85/100
(Nicola Guerra)
26 marzo 2012