Aspettative altissime frantumate in 20 minuti (l’effettiva durata dell’ultimo “Too Tough to Live”) di un concerto a dir poco imbarazzante. Pubblico ridotto e frastornato dall’arroganza di quella faccia da schiaffi di Sartain. Lui, il musicista dell’ Alabama, sale sul palco, sputa le sue canzoni punk da un minuto e mezzo l’una a velocità supersonica e ad un volume al limite della sopportazione umana. Venti minuti. Saluta e se ne va al banchetto, a vendere i suoi dischi a prezzi maggiorati.
Peccato che il punk sia morto, altrimenti avrei sputato io in faccia al bel Sartain.
non hai capito un kaiser allora, è stato profetico perbacco.
nick
Posted 23/04/2012 at 20:04
si, profetico fosse stato il 77! diciamo che si era preso male perchè c’erano 4 gatti. io adoro le provocazioni, ma ci fosse stato il pienone avrebbe fatto il suo bel concerto (magari un ora, magari con gli stessi volumi) e non avrebbe avuto quel ghigno da cane bastonato! fanculo va…gli avrei comperato anche un pò di 45 giri se non faceva la star. amo le provocazioni ma odio le prime donne.
poi se alla gente piace essere presa in giro non sono cazzi miei.
Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo.
Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi)Le puntate precedentiBack To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla piùBack To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta VegaBack To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom YorkeBack To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89)Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010
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2 Comments
casares
non hai capito un kaiser allora, è stato profetico perbacco.
nick
si, profetico fosse stato il 77! diciamo che si era preso male perchè c’erano 4 gatti. io adoro le provocazioni, ma ci fosse stato il pienone avrebbe fatto il suo bel concerto (magari un ora, magari con gli stessi volumi) e non avrebbe avuto quel ghigno da cane bastonato! fanculo va…gli avrei comperato anche un pò di 45 giri se non faceva la star.
amo le provocazioni ma odio le prime donne.
poi se alla gente piace essere presa in giro non sono cazzi miei.