Share This Article
Un compleanno, si sa, va sempre festeggiato in grande. Quando poi si tratta di quello dei Subsonica può assumere i contorni dell’evento: dopo il tour che li ha portati nei migliori club d’Europa, una serie di date comprese in soli 8 giorni per ripercorrere una storia lunga 15 anni. Il concerto di Bologna segue immediatamente il sold-out di Torino e si vede (gli spalti non sono proprio da esaurito); nessun problema, i Subsonica regalano un’altra grande serata.
Due ore e briciole di uno show che si apre con l’effige del primo album sullo sfondo e “Come Se”. La prima parte del set è celebrativa degli esordi e di quel sound così contaminato dal vecchio continente e dalla root music, tra pulsazioni reggae (“Cose Che Non Ho”), dub (“Giungla Nord”) ed il gradito ritorno di Pierfunk in un paio di pezzi. “Per un’ora d’amore” rompe gli indugi del pubblico che accompagna la voce di Samuel fino a “Tutti I Miei Sbagli”, eseguita con il solo apporto di Max e Boosta. È un momento intimo in cui i tre padri fondatori si raccontano e ringraziano chi ha creduto in loro e li ha sempre seguiti dal vivo, la dimensione migliore per la loro musica.
Qualche minuto di attesa ed il palco vintage lascia posto ad uno scenario più futuristico di luci e ad un blocco di canzoni irresistibili che esalta il pogo delle prime file dell’Unipol Arena e le ugole di spettatori e spettatrici più giovani e meno avvezzi al materiale della prima ora. “Ratto” è l’unico estratto da “Terrestre”, a cui seguono quattro tiratissimi classici da “Microchip Emozionale” resi perfetti grazie ai suoni del gruppo, al gioco di luci e al botta e risposta tra frontman e pubblico. Non sono da meno “Il Diluvio”, quasi una nuova “Aurora Sogna” e “L’Errore”, mentre ritrova spazio in scaletta “Tu Menti” dei CCCP ancor più rabbiosa rispetto alla versione di “Coi Piedi Sul Palco”. Dopo l’immancabile “Istrice” un altro breve break con annesso cambio di vestiti per Samuel e “Il cielo su Torino” che rallenta volutamente il ritmo perchè sono in arrivo le varie “Discolabirinto”, “La Glaciazione”, “Nuova Ossessione” lasciata alla voce del pubblico. Pezzi forse meno interessanti rispetto al blocco precedente ma che riescono a far ballare e gasare ulteriormente gli incontentabili fan, ai quali Samuel ricorda lo special ticket price di 20 Euro. Ciliegine sulla torta, “Tutti I Miei Sbagli” riproposta con l’intera band e “Preso Blu”, jam di melodie cristalline tra chitarra e voce. Ma cosa si vuole di più dico io? Ecco che arriva l’ultimo bis con Boosta mascherato per “Benzina Ogoshi” e “Nicotina Groove” in loop come se il concerto non dovesse mai finire. Nella pausa ancora ringraziamenti e la presentazione del nuovo progetto “X15” curato da Max Casacci con la collaborazione di 15 autori torinesi (Alessandro Baricco, Luciana Littizzetto, Massimo Gramellini..) ispirati da altrettanti testi dei Subsonica.
L’energia di 28 pezzi per una festa coi fiocchi.
(Matteo Maioli)
foto di Pasquale Modica
30 Aprile 2012