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Terzo disco, dopo “Sursum Corda” e “Non siamo Qui”, che non cambia la visione musicale della band romagnola, ma acquista quel passo in più che i nostri dimostrano live, anche grazie alla produzione ad opera di Paolo Rossi presso i Waves Studio di Pesaro. Il suono secco della batteria e le distese di chitarre zanzarose, rimandano ad un retroterra garage che volge, però, in maniera spiccata verso istanze shoegaze e bubblegum pop, date le melodie vocali leggiadre e dolci (“Melly” o “Sitar”), di quella gustosa dolcezza rancida che fa la differenza rispetto a rivisitazioni dettate dal mero istinto da revival.
Le direttive smaccatamente anni ’90 infatti non rovinano l’impatto e la cura con cui ogni elemento è al proprio posto, pur patendo un po’ gli ovvi paragoni che emergeranno. Come il nuovo Nada Surf, “Conquiste” è uno di quei dischi che colpiranno al cuore in particolare chi ha vissuto ciò che veniva definito rock alternativo, ma che poi rischia di stazionare nei lettori molto di più di quanto si pensi.
70/100
(Giampaolo Cristofaro)
1 giugno 2012