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Teatro degli Orrori e Aucan al Black Out Festival 2012

Redazione

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Il Teatro Fabbricone di Prato l’8 e il 9 giugno 2012 aprirà le porte al Black Out Fest 2012. Quindici gruppi e tre djset saliranno sul palco nei due giorni del festival proponendo sonorità diverse: il primo giorno ha per titolo Elettro-Out ed è dedicato alla musica elettronica, il secondo giorno darà spazio al rock.

Nato nel 2004, il Festival ha raggiunto la sua VIII° Edizione con un buon successo di pubblico. L’interno e l’esterno dello spazio saranno allestiti con bar, cucina, tavoli e tutto il necessario per godersi lo spettacolo.

L’ingresso sarà libero fino alle 21.00, dopo basterà un contributo di 5 euro per entrare a gustarsi lo show.

Venerdì 8 giugno apertura ore 18.00

John Type
Tayone
Aucan
Pink Holy Days
Il Geometra Mangoni
Blue Popsicle
Go!zilla
The Venkmans
The Vickers
Riviera

Sabato 9 giugno apertura ore 18.00

Teatro degli Orrori
Dilatazione
Topsy the great
Karl marx was a broker
Kill the nice guy
Architecture of the Universe
I Randagi

aftershow Pippo Dj

Info: blackoutfestival.altervista.com

3 giugno 2012

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010