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Se si va a un concerto di Toro Y Moi, è meglio essere consapevoli di cosa ci si può aspettare. Di sicuro non ci si troverà nessun aspetto di empatia ed emotività. Diciamo (e questo non per sminuire) che si tratta della trasposizione su un palco di quello che si sente su disco. Ovvero quell’elettronica molto pop, con venature 80s, che è stata subito ribattezzata Chill wave e che trova nell’artista americano uno degli esponenti di spicco.
Il concerto di Roma, nello spazio di Roma Vintage, è stato un buon pretesto per saggiare la musica di Toro Y Moi anche sul palco. Quello che ne è venuto fuori è stato un set godibile ma che probabilmente soffre il fatto di non avere dei “picchi”: scorre via uniforme, senza momenti di calo, ma nemmeno attimi di maggiore intensità. La scaletta è ben calibrata e divisa a metà tra i due dischi “Causers of this” e “Underneath the pine” con un paio di pezzi anche dall’ep “Freaking out”. Sul palco una formazione completa con basso chitarre e batteria, oltre alle tastiere e la voce ci Chaz Budinck.
Lo show scorre via dimostrando ancora di più che la musica di Toro Y Moi sia una musica da chill out, da puro ascolto. Il balzo dal disco al palco non si sente. Poi ovviamente rimane la qualità dei brani, in particolare dei singoli, che anche sul palco non perdono di fascino. Da “Talamak” a “Low Shoulder” passando per “New beat e “Still sound”. Alcuni momenti come “Go with you” e “Got blinded” rimandano, in parte e con le dovute proporzioni, ad alcune produzioni degli Stereolab. “Freaking out” sembra segnare, a risentirla dal vivo, una possibile svolta più danzereccia per Toro Y Moi in prospettiva futura.
(Francesco Melis)
2 agosto 2012