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Parlare di Grimes e del successo e clamore (quello che di solito viene definito “hype”) attorno al suo ultimo disco “Visions”, non è così semplice. Anche perché occorrerebbe cercare di separare il prodotto musicale dal fenomeno del momento. Allora per mettere tutte le carte in tavola, diciamo subito che tutto questo entusiasmo attorno all’artista canadese pare ingiustificato. E se ne ha la conferma ascoltando il contenuto di “Visions” che, pur essendo innegabilmente un buon prodotto, pecca di originalità e sta comunque ben al di sotto di tante altre uscite discografiche di questo 2012.
Il nuovo lavoro è il primo disco pubblicato per la 4AD e accentua la tendenza a spingersi sui territori dell’electro più scarna e percorsa da venature dal sapore 80s. Gli arrangiamenti mai ingombranti producono un sound spesso “minimale”. Ed è forse questa la cosa che colpisce di più del disco. L’operazione non rimane certo incompiuta se si ascoltano pezzi come i due singoli “Genesis” e “Oblivion”, o “Vowels = space + time”. “Visions” è sicuramente un buon album, che segna un notevole passo avanti rispetto alle precedenti produzioni dell’artista canadese. Ma viene spontaneo chiedersi se era necessario creagli intorno tutto questo hype.
65/100
Francesco Melis
21 settembre 2012