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Cosa vi è successo in questi ultimi cinque anni? Sicuramente parecchie cose.
Anche a Jens Lekman ne sono capitate tante, e per lo più tristi: dopo “The Night Falls Over Kortedala” ha dovuto affrontare la fine di un amore, i conseguenti pensieri maliconici, i ricordi che non se ne vanno, le intere giornate passate tra le lenzuola stropicciate. Su tutto questo il dolce ragazzotto svedese ha deciso di scrivere un disco, e lo fa naturalmente alla sua maniera: le storie di tutti i giorni e i ricordi intimi in cui per qualche strano motivo è così facile riconoscersi sono raccontate attraverso i suoni dolci di chitarrine, archi e fiati che contraddistinguono il suo folk-pop leggero e mai sciocco, giocando su un equilibrio tra dolcezza, malinconia e rassegnazione davvero riuscito e apprezzabile.
A metà tra lo spleen lucido e spietato di Morrissey e languore caldo di Stephin Merrit, le piccole tragedie sentimentali di Jens assumono così un piglio quasi spensierato, giocoso, ma sempre consapevole e maturo, a volte nichilista ma nel senso più morbido possibile. Perchè dimenticarsi del passato è impossibile, e quindi tanto vale che il mondo e tutto il resto delle cose facciano ciò che fanno da sempre: andare avanti. Questo Jens lo sa e ce lo canta, e infatti eccolo triste e sereno nella title track (“You don’t get over a broken heart/ You just learn to carry it gracefully”), o nella parte centrale dell’album (“The world moves on”).
Il mondo va avanti, e se una sera piove dentro e fuori la nostra stanza la mattina dopo splende già il sole: forza, uscite dal letto in disordine, andate a ballare in cucina per colazione, a suonarvi musica al miele c’è “I Know What Love Isn’t” di Jens Lekman. Voletevi bene.
65/100
(Enrico Stradi)
6 ottobre 2012