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C’è un’intrinseca difficoltà nell’essere semplici. La semplicità in questione è quella limpida, quella che chiarifica. Ecco, il “debutto” di King Of The Opera riesce in quest’opera che è appannaggio di pochi, e in Italia ancora di meno, e noi non ne avevamo dubbi: che il ragazzino di Montale sarebbe diventato musicalmente e definitivamente grande (non “maturo”, mi raccomando che nessuno scriva che Alberto Mariotti è diventato “maturo”!) non era una questione in sé, bensì un interrogativo sul “quando”. Samuel Katarro ha seguito una via lineare, diremmo quasi incredibilmente puntuale: l’estro e il talento del suo affacciarsi sui palchi in maniera così viscerale, all’inizio, la fotografia un po’ sfuocata di quelle prime esibizioni (“Beach Party”), l’esplodere in mille colori dalle più varie sfaccettature (“The Halfduck Mystery”) e la scelta – forse un po’ difficile e un po’ necessitata – di lasciarsi alle spalle quel nome un po’ bizzarro. Perché non dev’essere facile per nessuno cambiare il proprio nome, rinascere, rinnovarsi, rimettersi in gioco.
Queste sono le premesse necessarie se si vuole per capire King Of The Opera, non si può arrivare qui un giorno e buttare lì un giudizio improvvisato di fronte a questo artista unico che, quando si pensa di averne ascoltato il picco e di averlo un po’ incasellato, si smarca con un colpo d’ali e va più su. Quando ascoltai con le cuffie i primi abbozzi di qualche canzone di “Nothing Outstanding” in una fredda serata del febbraio bolognese, sui gradini del Locomotiv, la prima impressione fu quella di una pacificazione che infatti Alberto ha saputo poi riportare nell’incisione del disco, o quantomeno nella prima parte. “Fabriciborio” e “GD” sono infatti capolavori di un folk “barbuto” da distese sterminate di laghi e conifere impreziosito da un finale sonico la prima e da uno splendido suono cristallino di chitarra acustica la seconda (merito evidentemente di Marco Olivi, che ha registrato e mixato l’album), che ci verrebbe da definire “alla Fleet Foxes” se non cogliessimo la fondamentale differenza che la band di Seattle è partita da quei territori musicali mentre King Of The Opera invece ci è arrivato dopo un percorso, quello che abbiamo ripercorso brevemente all’inizio.
E se “Worried About” ci fa capire che King Of The Opera non è progetto musone, con quegli “uuuuhh uuuuhh” che parrebbero un ringraziamento alla fortuna, è con “Nothing Outstanding” (la canzone) e “Heart Of Town” che King raggiunge la perfezione di quella “semplicità difficile” che è possibile solo con l’esperienza unita a quella prossimità pericolosa innata che Alberto ha con Jeff Buckley, e che fin da quell’esibizione ad Italia Wave 2007 ci sentimmo di avventare, oggi mai così contenti di averlo fatto.
Ci viene invece da avanzare qualche riserva solo sulla svolta “scura” della parte finale di “Nothing Outstanding”, soprattutto su una “Pure Ash Dream” che non si capisce bene dove voglia andare a parare, mentre “Nine-Legged Spider” è comunque interessante in quel ricordo di certe teatralità dei Police (“Be My Girl – Sally”). Ma è comunque “The Halfduck Misery” a farci trasalire di nuovo e a donarci quella chiusura significativa che tutte le belle storie abbisognano, sia per quel riferimento all’ormai “defunto” semipapero, sia per quella classicità quasi prog che volteggia tra buio e luce, in un’atmosfera da favola goth dal lieto finale.
King Of The Opera è appena all’inizio ma ora, dopo aver interiorizzato “Nothing Outstanding”, siamo sempre più certi che la sua storia avrà davvero un lieto finale.
79/100
(Paolo Bardelli)
12 novembre 2012
Collegamenti su Kalporz:
Italia Wave Love Festival 2007 (19 luglio 2007)
SAMUEL KATARRO, “Beach Party” (Angle Records / Audioglobe, 2008)
Samuel Katarro, Rubiera, Studio Bunker. 29 dicembre 2009. Le foto.
Ecco la tracklist del nuovo disco di Samuel Katarro! (esclusiva Kalporz)
SAMUEL KATARRO, “The Halfduck Mystery” (Trovarobato / Angle Records / Audioglobe, 2010)
SAMUEL KATARRO, Concerto all’Off (Modena) (3 marzo 2010)
SAMUEL KATARRO & HIS TRAGIC BAND, “Live At The Place” (A Buzz Supreme, 2012)
Samuel Katarro/King Of The Opera, Officina delle Arti, Reggio Emilia, 27 maggio 2012