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I Pains of Being Pure at Heart hanno illuminato la serata al Circolo degli Artisti di Roma con la loro musica a metà strada tra lo shoegaze e l’indie pop più sognante. Anche se non si trattava di un tour promozionale (“Belong”, il loro secondo disco, è uscito l’anno scorso) la loro presenza ha richiamato una buona quantità di pubblico per un giorno infrasettimanale. In apertura il palco del Circolo degli Artisti ha visto passare la formazione romana dei Sea Dweller, che attingono a piene mani dall’universo sonoro dei My Bloody Valentine più chitarristici. La band scelta dai Pains of Being Pure at Heart per tutto il loro tour europeo sono i londinesi Flower, che vivono sulla delicata voce della cantante che fa da contraltare ad atmosfere shoegaze e new wave.
Arriva dunque il momento atteso della band americana, che sale sul palco ed attacca subito con la sua scaletta in cui si alternano i brani di “Belong” e quelli dell’omonimo debut album. La partenza è affidata dunque due degli ultimi singoli: “Heaven’s gonna happen now” e la title track del secondo disco. Ma è con la poppeggiante “Heart in you heartbreak” che il pubblico si scalda definitivamente. Durante il set trova posto anche un paio di pezzi nuovi ed inediti. Uno di questi pare una cover dei Cure, ma non manca di orecchiabilità e spigliatezza. Altri momenti clou del concerto sono stati “Everything with you” e “Young adult friction”, dal primo disco, insieme alla più recente “My terrible friend”. L’ultimo bis segna invece il momento di “This love is fucking right”.
Francesco Melis
1 novembre 2012