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Faccio sempre delle compilation sotto Natale, vuoi perché mi diverte assemblare ricordi, vuoi perché piace ricordare a me stesso quello che durante l’anno ha sonorizzato le mie scorribande notturne e diurne. Due anni fa un pezzo della Jim Jones Revue (“High Horse” dal secondo lavoro “Burning Your House Down” per l’esattezza) ha presenziato questo personale regalo agli amici più cari, perché della musica che si muove col bacino non ne avremo mai abbastanza. Consideravo quel brano (e quel disco) un punto di partenza per un gruppo istintivo, eccitante e dannatamente sincero e questa convinzione non si era affievolita dopo la performance live; condividere il palco con i BellRays e uscirne quasi vincitori non è cosa da tutti.
A distanza di due anni ecco uscire nei negozi il terzo lavoro del gruppo inglese che purtroppo non regge il confronto con i primi due dischi. Motivo? Semplicissimo; mancano i pezzi “incendiari”. Per carità, “The Savage Heart” è ancora una volta un tuffo nella testa di Jerry Lee Lewis che vive negli scantinati in compagnia di Jon Spencer che a sua volta si azzuffa con Elvis rotolandosi a terra. Solo che se prima questi si contendevano una donna o una bottiglia di scotch, oggi la ricompensa è un piedistallo dalla quale è sempre più difficile scendere.
Non è retromania ma nemmeno attualizzazione la formula del quintetto, è piuttosto un destreggiarsi in territori conosciuti nei quali non basta accelerare o rallentare tempi e modulare grida per essere attendibili. Si salvano la Nick Cave(iana) “7 Times Around The Sun”, la murder ballad fumosa “Eagle Eye Ball” e il compendio tra tensione, esplosione e liberazione della r’n’r song “Where Da Money Go?”. Troppo poco per chi ha sulle spalle il peso della riesumazione dei cinquanta. Troppo poco per rallegrare le vacanze di Natale dei miei più cari amici.
58/100
(Nicola Guerra)
18 novembre 2012